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02 Marzo 2023 - 19:20
Via libera della Conferenza unificata al disegno di legge di attuazione dell'Autonomia differenziata proposto dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, che ora conta di "presentare il testo al prossimo Consiglio dei ministri per la definitiva approvazione". Il ministro ha spiegato che "dopo aver gia' accolto le richieste delle regioni nel precedente ottalogo, anche le proposte emendative dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani (Anci) e dell'Unione delle Province italiane (Upi) sono state ricevute e verranno portate in pre-Consiglio per una valutazione del loro inserimento nel ddl definitivo", mentre ulteriori proposte potranno poi "essere presentate come proposte emendative durante l'esame del Parlamento".
Per il resto, ha sottolineato Calderoli, "anche nelle sedute odierne i lavori si sono svolti sempre con pragmatismo e volonta' di cooperare. I quattro principi di rapidita', semplicita', efficienza ed efficacia prefissati fin dalla prima riunione continuano ad essere rispettati da tutti". "Un elemento incoraggiante e che soprattutto - ha rimarcato - garantisce alle Conferenze di proseguire nei lavori". Prima di approdare in Conferenza unificata, il testo sull'Autonomia differenziata aveva gia' ricevuto questa mattina l'approvazione a maggioranza, con quattro voti contrari, della Conferenza delle Regioni. Ad esprimere voto contrario sono state Campania, Puglia, Emilia Romagna e Toscana.
L'approvazione dell'Autonomia differenziata delle Regioni, ha aggiunto la presidente della regione Umbria, Donatella Tesei, "e' un primo passo", che deve essere "costruito nei dettagli dopo il passaggio al Parlamento". Come conferenza delle Regioni, ha aggiunto, "continuiamo a lavorare sui Lep, perche' e' essenziale anche la revisione dei livelli che devono essere garantiti in ogni parte del territorio". Per quanto riguarda le province, tutti i presidenti sono stati d'accordo con il ripristino della provincia elettiva ma, ha concluso Tesei, "la cosa importante e' la riforma che dovrebbe dotare anche le regioni piu' piccole di un numero di assessori adeguato, perche' in questo momento le regioni piu' piccole sono molto penalizzate".
Ad esprime invece forte preoccupazione per il ddl Calderoli e' stato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha infatti espresso voto contrario, chiedendone il ritiro: "Si rischia di avere a breve un Paese nel quale un'impresa o un cittadino, muovendosi sul territorio nazionale, possono avere come interlocutore, per alcune materie importantissime, a volte lo Stato e a volte la regione". "Si rischia - ha aggiunto - di stritolare tutti i comuni italiani sotto il peso di regioni che diventeranno onnipotenti".
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