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10 Marzo 2023 - 19:27
ROMA. L'ulteriore proroga della concessioni balneari alla fine del 2024, contenuta nel decreto Milleproroghe, è "in contrasto" con la direttiva Bolkestein e quindi "va disapplicata da qualunque organo dello Stato". E' quanto ha stabilito il Consiglio di Stato in una sentenza del 1 marzo scorso che torna a pronunciarsi sul tema in riferimento a una questione relativa al Comune di Manduria, e al ricorso dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato contro l'amministrazione che aveva prorogato alcune concessioni demaniali marittime.
"In base a ormai più che pacifici e consolidati principi in materia di rapporto tra normativa interna e normativa unionale autoesecutiva, in caso di contrasto tra le due deve darsi precedenza alla seconda - spiegano i giudici amministrativi - con conseguente necessità che tutte le autorità dello stato membro, siano essi organi giurisdizionali o pubbliche amministrazioni, disapplichino la norma interna a favore di quella sovranazionale". L'articolo 12 della direttiva Bolkestein "laddove sancisce il divieto di proroghe automatiche delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative è norma self executing e quindi immediatamente applicabile nell'ordinamento interno - si legge ancora nella sentenza - con la conseguenza che le disposizioni legislative nazionali che hanno disposto, e che in futuro dovessero ancora disporre, la proroga automatica delle suddette concessioni sono con essa in contrasto e pertanto, non devono essere applicate". Infine "il dovere di disapplicare la norma interna in contrasto con quella eurounitaria autoesecutiva, riguarda, per pacifico orientamento giurisprudenziale, tanto i giudici quanto la pubblica amministrazione".
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