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23 Aprile 2023 - 20:01
Ancora scontri e combattimenti in Sudan. Il ministero della Difesa ha avviato l'operazione di evacuazione degli italiani. "Le Forze di supporto rapido hanno condotto con successo l'evacuazione di cittadini italiani dalla residenza dell'ambasciatore a Khartoum". Lo scrivono su twitter le Rsf - i paramilitari delle Rapid Support Forces - secondo cui, "oltre al personale dell'ambasciata", sono stati portati via "41 italiani".
"Questa missione è stata eseguita con la massima professionalità ed efficienza, garantendo la sicurezza. L'azione rapida delle Rsf è una testimonianza del nostro impegno a proteggere i cittadini in tempi di crisi", si legge nel tweet delle Forze di sostegno rapido sudanesi.
DIFESA - "La Difesa è in costante contatto con la Presidenza del Consiglio, la Farnesina e l’Autorità delegata, rendendo disponibile ogni assetto utile a mettere in sicurezza, e poi portare in salvo, tutti i nostri connazionali presenti in Sudan" ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che segue costantemente tutte le operazioni: "La Difesa monitora, in costante coordinamento con gli altri organi dello Stato e i partner internazionali, la preoccupante situazione in essere a Khartum che cambia in continuazione".
"Le attività di evacuazione dei nostri connazionali sono coordinate dal comando operativo di vertice interforze - si legge - Sono già decollati due C130 dell’aeronautica militare alle 13,55 ora italiana da Gibuti alla volta di Khartum con a bordo personale delle forze speciali dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri. La sicurezza degli aeroporti è assicurata dai fucilieri dell’aria dell’aeronautica militare".
TAJANI - "Speriamo che entro la notte" gli italiani che si trovano in Sudan siano in salvo, "stiamo lavorando perché entro la nottata tutti gli italiani possano essere messi in sicurezza", ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Mezz'ora in più su Rai 3. Il titolare della Farnesina ha reso noto "di aver parlato con entrambi i leader" delle parti in lotta (Abdel Fattah al-Burhan e Mohamed Hamdan Dagalo, ndr) che gli hanno fornito "la garanzia che entrambi tuteleranno gli italiani".
Nel corso dell'intervista a Lucia Annunziata, Tajani ha ringraziato i due militari "perché entrambi sono favorevoli a far passare il corteo di auto" con gli italiani che lasciano il Paese. "L'aeroporto - ha aggiunto il ministro - è in questo momento sotto il controllo dei lealisti, del governo. Noi abbiamo avuto la clearance per far atterrare" gli aerei necessari per portare fuori dal Paese gli italiani. L'auspicio è che "entro poche ore, entro la nottata" sia completata l'operazione.
"Oggi ho avuto una discussione proficua con il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, sugli sviluppi della crisi nel nostro Paese", assicurando che le Rsf sono "pronte a garantire un passaggio sicuro" per l'evacuazione degli italiani dal Sudan, ha twittato il generale Dagalo, a capo delle Rsf, secondo cui "Tajani ha espresso la sua gratitudine alle Forze di supporto rapido per i loro immensi sforzi nell'evacuazione di numerose missioni diplomatiche ed è desideroso di un ulteriore coordinamento per evacuare cittadini italiani e altri durante l'attuale tregua".
"Riaffermiamo il nostro impegno ad aderire al diritto internazionale umanitario e a tutti i regolamenti riguardanti la protezione dei civili in tempo di guerra - ha aggiunto Dagalo - Sottolineiamo la nostra disponibilità a fornire l'assistenza necessaria per garantire un passaggio sicuro per i cittadini dei nostri paesi alleati e amici verso le rispettive destinazioni".
L'operazione organizzata dai militari italiani per l'evacuazione dei circa 140 italiani ancora in Sudan porterà fuori dal Paese anche cittadini svizzeri e della Nunziatura apostolica, più cittadini dell'Unione Europea, in totale "circa 200 persone", ha riassunto Tajani. "Il punto di incontro è l'ambasciata italiana che è pienamente operativa oggi", ha precisato, senza voler dare il numero dei militari coinvolti nell'operazione per il salvataggio e la sicurezza dei nostri cittadini. "La situazione è pericolosa perché c'è una situazione di guerra", ha aggiunto.
VITTIME - Un cittadino francese è rimasto ferito in un attacco contro il convoglio diplomatico nel quale si trovava durante l'evacuazione dal Sudan. Sull'attacco c'è uno scambio di accuse tra l'esercito sudanese e le Forze di sostegno rapido.
Ferito a colpi d'arma da fuoco anche un dipendente dell'ambasciata egiziana a Khartoum. Lo ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri del Cairo citato da Sky News Arabia, senza fornire ulteriori dettagli.
FRANCIA - La Francia ha avviato una "operazione di evacuazione rapida" dei connazionali e del personale diplomatico in Sudan, ha reso noto oggi il ministro degli Esteri, aggiungendo che sono coinvolti nell'operazione anche cittadini europei e di "Paesi partner alleati".
GRAN BRETAGNA - Le forze militari britanniche hanno completato l'evacuazione "rapida e complessa dei diplomatici e delle loro famiglie, nel quadro di una escalation della violenza e delle minacce allo staff dell'ambasciata", ha scritto il premier Rishi Sunak in un tweet ringraziando "l'impegno dei nostri diplomatici e il coraggio dei militari che hanno portato a termine questa operazione difficile".
USA - Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha confermato l'evacuazione del personale diplomatico americano in Sudan a causa dei combattimenti che si stanno svolgendo nella capitale. "Sono orgoglioso dello straordinario impegno del personale della nostra ambasciata, che ha svolto i propri compiti con coraggio e professionalità e ha incarnato l'amicizia e il legame dell'America con il popolo del Sudan", ha detto Biden in un comunicato diffuso dalla Casa Bianca.
RUSSIA - Quasi tutti i cittadini russi che si trovano a Khartoum sono stati trasferiti nella sede dell'ambasciata russa. Lo ha detto l'ambasciatore russo Andrey Chernovol. "Stiamo valutando tutti i modi possibili per evacuare i cittadini russi", ha dichiarato, citato da al Jazeera.
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