Cerca

Nordio: coniugare presunzione d’innocenza e certezza della pena

Nordio: coniugare presunzione d’innocenza e certezza della pena

"Presunzione di innocenza e certezza della pena siano due facce inscindibili del garantismo. In questa duplice, convergente direzione intendono muoversi le riforme in cantiere, continuando a lavorare per superare una visione carcero-centrica della pena". Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, intervenendo - alla presenza del capo dello Stato - alla cerimonia di inaugurazione a Napoli di una sede della Scuola superiore della magistratura.

"La Costituzione - ricorda Nordio - parla di pena, non di carcere. E la pena talora può essere più efficace se espiata - per alcuni reati - attraverso misure e percorsi adatti ai profili, anche molto diversi, dei detenuti e favorirne il reinserimento nella società dei liberi". Parlando della scuola, il ministro sottolinea che la formazione di una comunità ampia di operatori del diritto è "la strada maestra per contribuire a consolidare l'essenziale fiducia dei cittadini nella giustizia e in chi la amministra, a cominciare da una magistratura autenticamente indipendente e autonoma, baluardo di ogni stato democratico". Per il Guardasigilli serve "una giustizia capace di rispondere tempestivamente alle legittime domande di chi ha subìto le conseguenze di un reato e allo stesso tempo in grado di tutelare i diritti - e la reputazione - di chi, anche sotto indagine, è presunto innocente, nel bilanciamento con altri diritti costituzionalmente garantiti come la libertà di stampa".

Inaugurare a Napoli, "in modo solenne - a Castel Capuano", una nuova sede "della Scuola superiore della magistratura significa celebrare un nuovo passaggio di testimone, in questo che da secoli è un luogo destinato alla giustizia. Qui, a partire da metà del Cinquecento, come sapete, per volere del vicerè Pedro de Toledo, furono riuniti in un'unica sede tutti i tribunali del Regno di Napoli. Era il luogo dell'amministrazione della giustizia e dell'espiazione della pena, simboleggiata dalla colonna infame eretta difronte al palazzo principale, la Gran Corte della Vicarìa. Da allora ininterrottamente la storia di queste sale, già ginnasio in epoca greco-romana, quindi già anche "scuola", è stata tutt'uno con la funzione giustizia", ha detto Nordio nel suo intervento e aggiunge: "Richiamo la storia, perché oggi questo connubio si rinnova ancora e con una consapevolezza in più: il diritto cambia con il cambiare della società, si confronta con esigenze sempre nuove e con altri saperi, per dare risposte a bisogni sempre diversi". "D'altra parte come ammoniva un grande giurista, Francesco Carnelutti, "chi conosce solo il diritto, non conosce nemmeno il diritto". Essenziale allora diventa l'attività della scuola, per formare magistrati chiamati ad interpretare un diritto vivo. Un diritto - conclude - che in questa precisa fase storica si nutre anche dei profondi cambiamenti in atto, per dare un nuovo volto alla funzione giustizia e rispettare gli ambiziosi obiettivi di rinnovamento chiesti dall'Europa".

Nelle "prossime settimane presenteremo" le riforme della giustizia e "un primo pacchetto di provvedimenti, improntati a garantismo e pragmatismo, è pronto per essere sottoposto al Consiglio dei Ministri e poi al dibattito parlamentare". La scuola superiore della manigistratura, "attraverso la formazione" diventa "la prima alleata per raggiungere i traguardi del Pnrr, e quindi i fondi connessi" e perciò "restituire al Paese un servizio sempre più vicino alle esigenze dei cittadini e delle imprese".

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori