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Alluvione Emilia Romagna, via libera al decreto con prime misure

Alluvione Emilia Romagna, via libera al decreto con prime misure

Terminato a Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri, che ha dato il via libera al 'decreto Alluvioni'. Nel documento le prime misure per far fronte all'emergenza che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna.

"E' un vero dispiacere non essere lì con voi in questa giornata così importante. La situazione dell'Emilia Romagna sta impegnando tutto il Governo a sostenere quella terra a risollevarsi e proprio in questi momenti è in corso un Consiglio dei Ministri dedicato all'emergenza", scriveva poco prima dell'approvazione la premier Giorgia Meloni nel messaggio inviato alla Fondazione Falcone nell'anniversario della strage di Capaci.

LA BOZZA DEL DECRETO

Sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi , nonché sospensione di termini amministrativi fino al 31 agosto. Lo prevede la bozza del dl Emilia Romagna all'esame del Consiglio dei ministri. La norma, si legge nella relazione illustrativa, si applica ai soggetti che alla data del 4 maggio 2023 avevano la residenza ovvero la sede legale o la sede operativa nei territori indicati nell’allegato al decreto legge. Per alcuni Comuni sono state individuate specifiche circoscrizioni territoriali (frazioni) interessate dagli eventi alluvionali. Per tali aree le disposizioni del presente articolo si applicano limitatamente ai soggetti che dichiarino di essere stati danneggiati dagli eventi.

Le erogazioni effettuate dalle imprese ai loro dipendenti nel 2023 per esigenze straordinarie connesse all’emergenza alluvione in Emilia Romagna non concorre a formare reddito di lavoro dipendente per un importo massimo di 2.500 euro, prevede ancora la bozza. Nel caso in cui tale erogazione dovesse essere superiore all’importo indicato, la parte eccedente è soggetta a tassazione.

Poiché non sono disponibili dati relativi alle erogazioni in oggetto, ai fini della stima dei beneficiari si utilizza come proxy della platea potenziale quella fruitrice dei fringe benefit. Sulla base di elaborazioni effettuate sul modello di Certificazione Unica per l’anno di imposta 2021 e dei lavoratori dipendenti che risiedono nei comuni in esame, risulta che i soggetti beneficiari dei benefit sono stati circa 141 mila. Ipotizzando prudenzialmente che tutti ricevano una erogazione di importo pari a 2.500 euro, si stima un ammontare agevolabile pari a 352,5 milioni di euro. Applicando un’aliquota marginale media del 30 per cento, si stima una perdita di gettito di competenza annua di Irpef di circa -105,8 milioni di euro, e di -6,2 e -2,3 milioni di euro rispettivamente di addizionale regionale e comunale.

COSA HA DETTO IL GOVERNO PRIMA DEL VIA LIBERA

Nella giornata di ieri alcuni membri del governo, come il titolare dell'Agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fatin, e il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno indicato alcune delle norme previste, a partire da quelle fiscali, come la sospensione dei termini per i versamenti e per gli adempimenti tributari, sia per i cittadini che per le imprese locali.

Lollobrigida ha assicurato che il suo ministero ha trovato "risorse pari ad almeno 100 milioni di euro per affrontare queste situazioni, servono però cifre ben diverse". Per questo, "abbiamo fatto richiesta all'Europa e auspichiamo intervenga in modo simile a quanto fatto rispetto ad altre nazioni che in precedenza si sono trovate ad affrontare criticità simili", ha aggiunto. "Ci sarà - ha aggiunto - il Consiglio dei ministri e successivamente ci sarà l'incontro con il mondo delle rappresentanze dei lavoratori che ci permetterà di avere un'idea più chiara di ciò che serve. I ministeri competenti stanno svolgendo un confronto attento con chi rappresenta i più colpiti".

Nel pacchetto anche "la sospensione dei mutui, la rateizzazione degli oneri fiscali, e soprattutto l'attivazione del Fondo di Garanzia, che a nostro avviso deve essere il massimo che ci è consentito dalle norme europee sugli aiuti di Stato", ha sottolineato invece Urso. E ancora l'ipotesi di esonero dal lavoro per i dipendenti pubblici impossibilitati per l'alluvione a recarsi in ufficio o a ricorrere allo smart working.

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