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12 Giugno 2023 - 16:11
Proseguono le ricerche della bambina peruviana Kataleya Mia Chicllo Alvarez, che i familiari chiamano Kata, scomparsa da Firenze sabato scorso. La piccola ha 5 anni ed è stata vista l'ultima volta nel cortile dell'ex hotel Astor, uno stabile occupato di via Maragliano 100, nel quartiere di Novoli, nella zona nord della città, dove abita la famiglia insieme a circa cento persone, in gran parte romeni e peruviani.
LA MAMMA
"È impossibile che lei si perda, impossibile che si allontani da sola", ha ripetuto per l'ennesima volta Kathrina, la mamma della bimba. "Qualcuno l'ha presa e l'ha portata via. Io ho detto ai carabinieri chi possono essere queste persone. Che me la riportino, non se la devono prendere con lei, questi problemi sono dei grandi non dei bambini", ha detto la madre al Tg1. "Non denuncio nessuno, ma per favore fate tornare a casa Kata, ridatemi la mia bambina", ha aggiunto la donna tra le lacrime.
La madre della bambina viene ascoltata dai magistrati della Procura di Firenze come persona informata sui fatti. La Procura, nelle ore immediatamente successive alla denuncia di scomparsa della bambina ha aperto un fascicolo d'indagine, inizialmente per l'ipotesi di reato di abbandono di minore e in seguito per sequestro di persona.
LE INDAGINI E LE RICERCHE
Sulla scomparsa della bimba si indaga in ogni direzione, gli investigatori non escludono nessuna pista, compresa quella di un eventuale rapimento per vendetta.
"Parliamo di rapimento, ma per ora solo da un punto di vista statistico, delle probabilità. Quasi sicuramente la bambina non è dentro l'albergo e l'ipotesi che sembra più probabile è che sia stata portata via da un adulto", ha detto il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei Carabinieri di Firenze facendo il punto sulle indagini.
"La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, fin da subito, sulla scomparsa della bambina", ha aggiunto il comandante dei carabinieri. "Ancora tutte le ipotesi sono aperte, ma il rapimento diventa sempre più probabile e se è un rapimento potrebbe essere motivato da una ritorsione", ha detto il generale Vitagliano. "La madre della piccola - ha spiegato - ha supposto che la sparizione della figlia possa essere collegata a litigi nell'albergo. E' una delle piste che stiamo seguendo. Non ci ha dato però un nome o elementi su una persona ben precisa. Naturalmente stiamo lavorando sugli occupanti dell'ex albergo. Ci sono elementi emersi sugli occupanti, riferimenti a situazioni ai limiti della legalità, ma finora non sembrano essere collegati alla sparizione".
"Un'amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona anonima che diceva che la bambina era con lui. Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro - ha spiegato ancora - Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l'autore".
Il padre della bambina, detenuto per reati contro il patrimonio e furto, ieri, domenica 11 giugno, dopo avere appreso della scomparsa della figlia, ha tentato il suicidio all'interno del carcere di Sollicciano. La notizia è stata confermata da fonti vicine agli investigatori.
L'uomo avrebbe ingerito da un flacone un detersivo ed è stato trasportato nel tardo pomeriggio al pronto soccorso dell'ospedale di Torregalli, dove è rimasto in osservazione fino a questa mattina. L'uomo, come ha scritto Firenze Today, si sarebbe mostrato molto agitato e, piantonato dalla polizia penitenziaria, avrebbe tentato anche in ospedale, durante la notte, il suicidio, provando a strangolarsi con un cavo. Sarebbe già stato nuovamente portato nel penitenziario fiorentino.
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