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Forza Italia, gli azzurri: «Avanti nel nome di Berlusconi»

Forza Italia, gli azzurri: «Avanti nel nome di Berlusconi»

MILANO. Nel giorno dei funerali di Silvio Berlusconi non si ferma il dibattito politico sul futuro di Forza Italia. Il legame indissolubile tra il partito e il suo fondatore, il fatto che quello costruito dal Cavaliere viene definito da vari osservatori come un “partito personale”, sono tutti elementi che pongono dubbi sulla sopravvivenza del partito, che nel 2024 festeggerà i trent’anni dalla sua nascita. Gli azzurri, però, non ci stanno e dicono fermamente «no» a chi già canta il de profundis e chi già vede il partito inglobato in Fratelli d’Italia o una fuga dei moderati verso i partiti di centro come Azione e Italia Viva. Per questo già a partire da oggi gli azzurri dovranno serrare i ranghi e raccogliere un'eredità pesante, con un anno davanti a loro per prepararsi alle elezioni europee e la necessità di tenere, anche per la compattezza della maggioranza di governo. «Sapremo fare buon uso della grande eredità che ci lascia», ha scritto la premier, Giorgia Meloni, che considera Fi essenziale per la continuità del suo esecutivo. «L'intera famiglia Berlusconi, a partire dai figli, ha un ruolo nelle attività imprenditoriali che hanno caratterizzato l'impegno di Silvio Berlusconi. Da parte loro c’è la volontà di portare avanti questa missione, non solo per dovere nei confronti del padre, ma proprio perchè c’è grande convinzione e volonta' che Forza Italia vada avanti. Non so se sarà Marina Berlusconi ad esporsi nel partito, l'argomento non e' stato ancora toccato», ha detto Barelli, capogruppo alla Camera di Forza Italia, a Rtl 102.5. «Ssiamo tutti chiamati a non disperdere i suoi insegnamenti, i suoi principi, i valori in cui ha creduto: la libertà, la tutela dei singoli cittadini, una giustizia più giusta», ha detto ad Agora' su Raitre il vice ministro alla Giustizia Sisto, aggiungendo: «nessuna spaccatura, siamo il partito dei moderati». Nessuno può però ancora prevedere l'impatto che la scomparsa del leader avrà sull'elettorato, con FI che adesso oscilla tra il 7 e l'8% negli ultimi sondaggi e che deve a ogni costo cercare di mantenere questi voti. Rispetto ai timori di una diaspora, gli esponenti di Fi continuano ad assicurare che «si andrà avanti, insieme, nel solco tracciato da Berlusconi», come ha detto subito il coordinatore, Antonio Tajani, al quale ora è affidato il difficile compito di traghettare il partito verso le europee. «Quello che è sicuro - dice il deputato azzurro Alessandro Cattaneo - è che i nostri valori, come lui ci ha insegnato, andranno avanti perché sono quelli giusti per il bene del Paese, e anche il governo non si discute. Lui ha inventato il centrodestra e noi continueremo a mantenere il centrodestra»

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