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Alfredo Cospito, attesa per oggi sentenza a Torino: Pg chiede ergastolo

Alfredo Cospito, attesa per oggi sentenza a Torino: Pg chiede ergastolo

Ergastolo e isolamento diurno per 12 mesi. E' la richiesta avanzata dal procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo, per Alfredo Cospito nell’ambito per processo per l’attentato alla caserma allievi carabinieri di Fossano avvenuto nel 2006. Per Anna Beniamino la richiesta è stata di 27 anni e un mese.

Il processo è ripreso oggi in tribunale a Torino. Era stato sospeso a dicembre in quanto i giudici torinesi avevano chiesto che la Corte Costituzionale si pronunciasse sull’eccezione di legittimità riguardo la ‘lieve entità’, un’attenuante che se riconosciuta non avrebbe consentito per Cospito la condanna all’ergastolo ma una pena compresa tra i 21 e i 24 anni.

Lo scorso 18 aprile la Consulta si è espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti consentendo, dunque, una sentenza alternativa all’ergastolo come chiesto invece dall’accusa, rappresentata in aula dal pg Saluzzo e dal pm Paolo Scafi. Ad attendere la sentenza, prevista per oggi, un presidio davanti al Palagiustizia mentre una ventina di esponenti anarchici sono presenti in aula.

LE DICHIARAZIONI SPONTANEE DI COSPITO

“Abolire il 41bis. Sempre per l’anarchia”. Si sono conclusi così gli oltre 9 minuti di dichiarazioni spontanee rese in aula da Cospito in video collegamento dal carcere. “Il 41bis che mi avete inflitto è un trattamento sanzionatorio incostituzionale che contraddice le vostre stessi leggi, che stravolge il senso stesso della mia carcerazione imponendomi la censura insensata che limita il mio diritto alla difesa - ha detto l'anarchico - è evidente a tutti come la mia vicenda processuale sia stata usata come una sorta di clava da parte politica, il governo, contro un’altra parte politica, la cosiddetta opposizione” .

"Il mio trasferimento all’ultimo momento da una sezione ad un’altra in previsione dell’arrivo dei parlamentari Pd ne è un esempio lampante che - ha sottolineato - dimostra come sia stato strumentalizzato il Dap e il 41bis per fini politici".

"Questi fatti sono strettamente legati a questo processo perché sono il prodotto delle dinamiche politiche passate che hanno portato alla nostra accusa e a una condanna spropositata per strage politica. Tapparmi ora la bocca nell’unico momento in cui mi posso difendere vorrebbe dire avallare questa deriva pericolosa e totalitaria”, ha detto ancora l'anarchico ricordando, poi, le morti di detenuti che erano richiusi anch’essi in regime di 41bis, morti che, ha concluso, "sono legate all’impunità del regime in cui da un anno mi tocca lottare e sopravvivere per non soccombere".

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