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Giustizia, Tirelli: inaccettabili le interferenze dell'Anm

Giustizia, Tirelli: inaccettabili le interferenze dell'Anm

Il presidente di LgR: i magistrati non sono i custodi della Costituzione

«È tornata la giustizia ad orologeria contro i governi sgraditi alla corporazione in toga. Una interferenza inaccettabile in un Paese democratico».

A dirlo è il leader del partito «Libertà, Giustizia, Repubblica», l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e coordinatore di una rete di studi legali internazionali con sedi in Europa, Asia e Americhe.

«Proprio nel momento in cui l'esecutivo, per bocca del ministro Carlo Nordio, annuncia una vasta riforma della giustizia, finalizzata a limitare lo strapotere del partito delle Procure italiane, arrivano i casi giudiziari che coinvolgono Daniela Santanchè e il figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa – aggiunge Tirelli –. Episodi che soltanto un cieco o un soggetto in malafede non riterrebbero collegati in un rapporto di causa ed effetto, considerato peraltro che i fatti contestati alla ministra del Turismo sono risalenti al 2016».

«A rendere ancora più incendiaria la situazione è la improvvida uscita dell'Associazione nazionale magistrati che si pone come interlocutore politico e soggetto costituzionale atteggiandosi a custode della nostra Carta dei diritti – prosegue il leader di LgR –. Un vizietto che ben conosciamo grazie alle confessioni di Luca Palamara che nei suoi libri e nelle numerose interviste ha svelato il lato oscuro dei gruppi di potere che operano all'interno della magistratura utilizzando la funzione giurisdizionale come una clava contro i nemici di turno, soprattutto se di destra».

«I veri custodi della Costituzione sono il Parlamento e il Governo, in quanto espressione della volontà popolare che è ben superiore alla volontà di qualche manipolo di pubblici ministeri assetati di notorietà che, esondando dai propri compiti, si permette di dare paternalistiche bacchettate all'autorità politica. L'Anm è una semplice associazione che non ha alcun ruolo o valenza costituzionale – sottolinea ancora l'avvocato Tirelli – e se, negli anni, ha assunto un ruolo pubblico, è solo perché spalleggiata da un sistema mediatico di specifico orientamento ideologico. Un circus micidiale che ha fatto letteralmente la guerra a chiunque volesse riportare la nostra nazione nei binari del corretto rapporto tra poteri dello Stato e nell'alveo della democrazia».

«I magistrati devono smetterla di fare politica con gli strumenti che il loro altissimo magistero gli ha messo a disposizione per ben altri fini – conclude il presidente di Lgr – mentre la politica deve riconquistare il primato della vita pubblica italiana, anche immaginando un ritorno all'immunità parlamentare. Sono passati trent'anni dall'ubriacatura di Tangentopoli e di Mani pulite. Ne sono derivate nefandezze che all'estero sono viste con orrore. È arrivato il momento di tornare a essere un grande Paese liberale, moderato e democratico».

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