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Una “spadellata” per la candidatura all’Unesco della Cucina Italiana

Una “spadellata” per la candidatura all’Unesco della Cucina Italiana

POMPEI. Il logo ufficiale che sosterrà la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale dell’Unesco, è una spadellata di monumenti (che rappresentano la nostra cultura). Tra maccheroni e funghi, pizza, pesce, olio, vino e limoni ci sono il Colosseo, poi Dante, la Montalcini, la Torre di Pisa, il Ponte dei Sospiri... forse manca il meglio: il Vesuvio. Il logo è stato realizzato dagli allievi della Scuola della medaglia dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ed è stato svelato al Parco archeologico di Pompei. L’immagine raffigura la mano di un cuoco che “spadella” alcuni elementi della cucina italiana insieme a monumenti, simboli del territorio e personaggi della cultura, creando un percorso dinamico come la “chioma” di una evocativa cometa.

Lo slogan è “Io amo la cucina italiana”, con le due “o” a forma di cuore tricolore. A tenere a battesimo il logo i ministri dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, il direttore del Parco Gabriel Zuchtriegel e l’ad del Poligrafico Francesco Soro. Presente anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. La candidatura, promossa dall’Accademia italiana della Cucina, dalla Fondazione Casa Artusi e dalla rivista “La cucina italiana”, è sostenuta dal Governo attraverso i ministeri dell’Agricoltura e della Cultura, che l’hanno lanciata lo scorso 23 marzo.

Non casuale la scelta del parco archeologico di Pompei, dove affreschi e ritrovamenti offrono tra le testimonianze più antiche della storia della cucina italiana, e soprattutto delle sue tradizioni e della sua cultura. L'esito della candidatura dovrebbe arrivare nel 2025. «Mettiamo un ulteriore mattone in un processo che vuole portare la cucina italiana, che è un’eccellenza globale e non lo scopriamo oggi, ad avere un riconoscimento dall’Unesco come patrimonio immateriale. E lo facciamo a Pompei perché sono convinto del valore del sistema della nazione» ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

«La cucina italiana mette insieme la storia, l’ambiente, la cultura, le nostre tradizioni e diventa un volano per far crescere la nostra economia se agganciata alle filiere attuali di produzione e di qualità che è l’elemento che caratterizza la nostra Italia» sono state le parole del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida. «Rilanciare gli asset importanti della cultura può rappresentare il nostro sistema Paese ed essere uno degli elementi della nostra economia, della nostra società». Le parole del ministro dell' Interno Matteo Piantedosi. Il valore delle esportazioni di cibo italiano ha raggiunto il record storico di 60,7 miliardi ma Coldiretti punta a raggiungere i 100 miliardi nel 2030, utilizzando il Pnrr per colmare il gap infrastrutturale e logistico del Paese.

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