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Strage Bologna, bufera per le parole di De Angelis

Strage Bologna, bufera per le parole di De Angelis

"Ho detto quello che penso senza timore delle conseguenze. Se dovrò pagare per questo e andare sul rogo come Giordano Bruno per aver violato il dogma, ne sono orgoglioso". Lo scrive su Facebook Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, dopo le polemiche nate per un post da lui scritto sulla strage di Bologna in cui affermava di sapere "per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini".

"Come ogni libero cittadino di questa Nazione - afferma De Angelis nel nuovo post - ho esercitato il diritto di esprimere la mia opinione su un evento solstiziale della nostra storia, fondata su decenni di inchiesta svolta come giornalista e parlamentare. E certo, non lo nego, animato dalla passione di chi ha avuto un fratello morto, vittima di uno degli accertati depistaggi orditi per impedire l’accertamento della verità, con l’utilizzo della falsa testimonianza del massacratore del Circeo Angelo Izzo. E quindi con il diritto personale e familiare di chiedere di approfondire ogni analisi finché non sia dissipato qualunque dubbio", conclude.

Il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, su Twitter definisce "Ignobile e bugiardo" Marcello De Angelis, responsabile della comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, in merito a quanto affermato sulla strage di Bologna. "Venga a dirle a Bologna queste cose. Guardando negli occhi i famigliari delle vittime della strage fascista del due agosto", aggiunge Bonaccini.

Le dichiarazioni di Marcello De Angelis sulla strage del 2 agosto sono di straordinaria gravità, per il ruolo che ricopre in una istituzione così importante. Non siamo più di fronte a comunicati sulla strage alla Stazione di Bologna che "dimenticano" di ricordare il suo carattere neofascista, accertato con sentenza definitiva. Ma a molto di più. Il presidente della Regione Lazio non può tacere. E non può tacere il suo partito, Fratelli d' Italia. E non può tacere Giorgia Meloni. Prima di tutto per rispetto alle vittime ed ai loro familiari. E poi per una evidente responsabilità istituzionale e di affidabilità democratica". Così Sandro Ruotolo (della Segreteria nazionale del Pd) e Andrea De Maria (deputato Pd).

"Quanto dichiarato dal portavoce della Regione Lazio Marcello De Angelis sulla strage di Bologna è gravissimo". Lo dichiarano in una nota Marietta Tidei e Luciano Nobili, consiglieri regionali nel Lazio di Azione-Italia Viva. "Si tratta di considerazioni inconcepibili sul piano storico, che negano la matrice neofascista dell’attentato accertata dalle sentenze e allo stesso tempo rappresentano un attacco inaccettabile nei confronti del Capo dello Stato, che proprio pochi giorni fa si era espresso con parole inequivocabili sulla vicenda."Nell’esprimere la nostra vicinanza ai familiari delle vittime della strage - concludono Tidei e Nobili - riteniamo doveroso e indispensabile che il presidente Rocca prenda in maniera netta e chiara le distanze dalle posizioni del suo portavoce".

Non è ancora arrivata la distanza del presidente della Regione Lazio Rocca dalle affermazioni del suo portavoce che sono di una gravità inaudita, non solo perché ha messo in discussione le sentenze dei tribunali italiani, che rispetto alla strage di Bologna hanno appurato chiaramente le piste neofasciste e loggia P2, ma ancor più grave è che abbia detto che magistrati e istituzioni mentono. Dichiarazioni che arrivano dopo alle affermazioni del Presidente della Repubblica Mattarella, durante la commemorazione dell’anniversario della strage, sulla chiara matrice neofascista". Così in una nota Angelo Bonelli co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs. "Non capiamo come questa persona possa continuare a fare il portavoce del presidente della Regione. Se questo Marcello De Angelis è a conoscenza di fatti nuovi e rilevanti vada in Procura. E comunque aspettiamo che il Presidente Rocca lo destituisca immediatamente dall’incarico perché è inutile pensare che il De Angelis abbia la decenza di dimettersi", conclude.

"Quanto scritto da Marcello De Angelis, che oggi non è un semplice cittadino ma è portavoce della comunicazione istituzionale della Regione Lazio, sul proprio profilo facebook è grave e inaccettabile. Un tentativo di riscrivere la storia della strage di Bologna nonostante una verità giudiziaria scritta nero su bianco. Chiediamo al Presidente Rocca di prendere le distanze e a De Angelis di fare un passo indietro: chi scrive certe cose non può guidare la comunicazione della nostra Regione". Lo scrivono Daniele Leodori, segretario Pd Lazio e Mario Ciarla, capogruppo Pd alla Pisana.

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