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Psicologo di base e nelle scuole, «così la Campania è pioniera in Italia»

Psicologo di base e nelle scuole, «così la Campania è pioniera in Italia»

NAPOLI. Lo psicologo di base soprattutto, ma anche la legge sulla psicologia scolastica e una misura per l’assistenza alle famiglie con minori. Sono solo alcuni dei risultati portati a casa negli ultimi mesi dall’Ordine degli psicologi della Campania. «La pandemia ha acceso i riflettori sulla necessità di una maggiore attenzione all’assistenza psicologica e la Campania, grazie al lavoro della Regione, si è proposta come pioniera a livello nazionale», dice Armando Cozzuto (nella foto), presidente dell’Ordine degli psicologi della Campania.

Presidente Cozzuto, con la Regione avete attivato quest’estate lo psicologo di base, primi in Italia ad avere questo servizio. È un messaggio al Parlamento per la necessità una legge nazionale?

«Assolutamente sì. È la prima legge regionale che istituisce questo servizio ma soprattutto è una legge che ha vinto il ricorso in Corte Costituzionale contro la presidenza del Consiglio. Siamo riusciti a fare il lavoro che avrebbe dovuto fare il Governo che ora pare intenzionato ad intervenire su questo tema. Abbiamo approvato oltre alla legge, anche il regolamento attuativo, un osservatorio per l’attuazione e il monitoraggio del servizio e in poco tempo, nonostante la lunga vicenda burocratica, siamo anche partiti con il servizio. Una dimostrazione al Paese che vale la pena assumere gli psicologi».

Sono già entrati in servizio i primi dei 146 professionisti? Quando entreranno in servizio tutti?

«Avremo due psicologici di base per ogni distretto sanitario di base di ogni Asl. Si sono concluse tutte le procedure, mancano soltanto quelli finali per l’Asl Napoli 3 Sud e l’Asl Napoli 2 Nord che saranno pronte già per settembre. Abbiamo circa cento psicologici già in servizio ed entro settembre tutti i 146 professionisti saranno operativi».

La misura potrebbe essere allargata?

«Sì, in realtà è anche già successo. La Regione aveva destinato al progetto 600mila euro all’anno per due anni, così avremmo potuto assumere pochi psicologi. Invece grazie alla Regione siamo riusciti ad accedere ai fondi Pnes e sono stati destinati 32,5 milioni di euro al progetto. Questo testimonia il grande impegno della Regione. Ora stiamo lavorando sulla formazione ma per poter migliorare davvero serve la legge nazionale e il contratto collettivo nazionale. Il 28 settembre sono stato invitato alla Camera per raccontare come si è arrivati alla legge regionale. Una legge nazionale è l’unico modo per poter allargare e migliorare davvero il servizio».

Da poco è stata approvata anche la legge regionale sulla psicologica scolastica. Quali i contenuti e i tempi di attivazione?

«È un altro grandissimo risultato che siamo riusciti a portare a casa: era l’altro nostro obiettivo a lungo termine insieme a quello dello psicologo di base. Gli adolescenti hanno risentito in maniera particolare dalla pandemia, la scuola non è pronta a gestire tutte queste problematiche con le sue risorse. Per questo grazie al lavoro della Regione siamo riusciti ad avere una legge che istituisce questo servizio: uno psicologo nelle scuole che supporti gli alunni, le famiglie, i docenti e tutto il personale scolastico. Ora bisogna approvare i regolamenti attuativi per rendere davvero operativo anche questo progetto».

Sempre per i più piccoli, c’è stato anche un protocollo con la Regione per le famiglie con i minori. Ci sono state tantissime richieste.

«Sì, è stato destinato un fondo iniziale da 800mila euro per il sostegno alle famiglie con minori dai 3 ai 18 anni non compiuti. Abbiamo realizzato una piattaforma di interscambio con pediatri di libera scelta e medici di base. Medici e pediatri possono registrarsi sulla piattaforma, inserire i dati del minore e i pazienti possono scegliere tra circa mille psicologi per dieci sedute gratuite. I fondi sono terminati con un anno di anticipo perché abbiamo dato risposte a 2.350 famiglie che ne hanno fatto richiesta. Un risultato inaspettato. Così la Regione in piena estate ha deliberato un ulteriore stanziamento da un milione per assistere altre 2mila famiglie».

Come è cambiata l’assistenza psicologica in Campania dal Covid in poi?

«La pandemia ha fatto emergere una serie di disagi che erano sedimentati e sono arrivati all’attenzione del grande pubblico. Il termine dell’emergenza sanitaria non ha portato alla fine dell’emergenza psicologica. Ci sono bambini che sono passati da elementari a medie con la didattica a distanza, ci sono stati casi di convivenza forzata, persone che hanno perso il lavoro. Gli effetti di questi fenomeni non sono affatto finiti, anzi, si vedranno nel tempo. Per questo il Governo dovrebbe prendere esempio dalla Regione Campania per attivare misure specifiche di sostegno strutturate per garantire l’assistenza psicologica continuativa a tutti i cittadini italiani».

Ci sono altre priorità fino al 2024, anno in cui finisce il vostro mandato?

«Sfrutteremo quest’anno per continuare i lavori iniziati di cui abbiamo parlato. Ma abbiamo anche altri obiettivi. Vogliamo acquistare una sede adeguata alla crescita degli psicologi perché oggi siamo in affitto e con gli avanzi di bilancio vogliamo portare dare una casa ai nostri colleghi. Abbiamo realizzato una importante biblioteca testistica gratuita che a breve sarà fruibile da tutti i colleghi sostenendoli e aiutandoli nell’importante attività che svolgono sul territorio. Infine abbiamo attivato un importante protocollo d’intesa che ha consentito la costituzione della consulta delle scuole di specializzazione per promuovere insieme alla fondamentale attività degli psicologici anche l’attività svolta dagli psicoterapeuti per venire incontro a quelle patologie strutturate che necessitano di un livello secondario di assistenza».

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