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27 Settembre 2023 - 15:28
Per protesta contro il caro affitti, da Roma a Milano, gli studenti tornano in tenda davanti alle università. A Roma "gli studenti della Sapienza tornano in tenda a piazzale Aldo Moro - scrive in una nota, Leone Piva, coordinatore di Sinistra Universitaria - Negli ultimi mesi le cose sono solo peggiorate e il governo non ha affrontato la situazione. Sinistra Universitaria Sapienza e Udu Sapienza saranno qui fino a che non avranno risposte".
Anche a Milano, dopo le iniziative della settimana scorsa, con l'occupazione dell'ex cinema Splendor e le mobilitazioni davanti a Palazzo Marino, gli studenti di Milano sono tornati a posizionarsi con le tende di fronte all'università Statale. Una protesta per accendere nuovamente i riflettori sull'emergenza caro affitti. "Nulla è cambiato: dalle istituzioni, dal governo alle amministrazioni comunali sono arrivate soltanto finte promesse o insufficienti contentini, che non mettono in discussione i paradigmi che hanno prodotto e che continuano ad alimentare questa crisi", spiegano i ragazzi in una nota.
"Ci riuniamo ogni settimana e ci stiamo preparando per una mobilitazione nazionale, programmata per ottobre: finché non avremo risposte, la nostra protesta continuerà - dice all'Adnkronos Barbara Morandi, di Tende in Piazza - L'Udu e Cambiare Rotta da oggi hanno deciso di portare avanti la protesta, in segno di solidarietà alla nostra attività. Perché i cambiamenti sono ancora lontani". Gli studenti di Tende in Piazza qualche giorno fa hanno inviato al sindaco di Milano Sala alcune proposte per contrastare l'emergenza caro affitti che colpisce i fuori sede che studiano o lavorano nella città. "Stiamo elaborando anche proposte a livello nazionale", spiega Morandi.
Tra le richieste degli studenti, ci sono la modifica dei criteri di convenzionamento con gli studentati privati, con particolare riferimento ai progetti finanziati dal Pnrr; l'aumento degli oneri di urbanizzazione; la realizzazione di un nuovo piano di acquisizione pubblica di proprietà private abbandonate o degradate da riconvertire a patrimonio edilizio; l'abbassamento della soglia oltre la quale è prevista una quota di alloggi sociali nelle nuove trasformazioni urbanistiche specie se a forte tensione abitativa; la conversione dei beni alienati del patrimonio pubblico in alloggi sociali; l'aumento del prelievo Imu sugli alloggi mantenuti sfitti; la previsione di un diritto di prelazione del comune sugli alloggi all’asta in aree di forte tensione abitativa.
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