Cerca

Giustizia, Tirelli (Cpi): serve pluralismo nell'associazionismo forense, bene seconda camera penale di Napoli

Giustizia, Tirelli (Cpi): serve pluralismo nell'associazionismo forense, bene seconda camera penale di Napoli

Il presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale: l'avvocatura ha bisogno di nuovi modelli e competenze, siamo stati un modello nel rompere un monopolio 

«A Napoli è stata annunciata la nascita di una seconda Camera penale, intitolata allo scomparso collega Sebastiano Fusco. Si tratta di una notizia che salutiamo con attenzione e soddisfazione perché rappresenta una importante occasione di confronto che arricchirà di certo il settore forense».
Lo afferma l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale e commissario speciale del comitato indipendente per la verifica accordi Interpol di Cpi.
«Il pluralismo nel mondo associativo forense è, e deve essere, un valore aggiunto, un impulso alla crescita e non un ostacolo come una parte minoritaria della nostra categoria si ostina a credere difendendo improbabili posizioni di micropotere – ha aggiunto – per motivi esclusivamente egoistici. Le camere penali dell'Uncpi sembrano avere infatti assunto i tratti di un partito politico degli anni 80, cui iscriversi per aspirare a una poltroncina o uma carichetta, senza aggiungere nulla all’evoluzione della società e del diritto. Cpi è ispirata a un modello liberale, non corporativo. Siamo per la frantumazione di ogni monololio, la concorrenza - anche in campo culturale - crea sviluppo e progresso sociale»

«Proprio in quest’ottica, negli anni scorsi, insieme a centinaia di colleghi avvocati sparsi in tutt'Europa, abbiamo deciso di dare vita alle Camere penali del diritto europeo e internazionale. Un’iniziativa che ha arricchito il dibattito pubblico e reso più proficua la collaborazione tra colleghi, oltre a rappresentare un esperimento pilota che ora si sta ripetendo un po' ovunque nel nostro Paese, in ultimo nel capoluogo campano, una delle grandi capitali dell'avvocatura italiana».

«Con le Camere penali internazionali abbiamo voluto portare avanti un modo e un metodo innovativi per affrontare con una visione diversa, e collegiale, le nuove sfide dell’avvocatura in un mondo globalizzato e in continua evoluzione. Al giorno d’oggi non c’è più spazio per un’avvocatura legata a un passato ormai non più riproponibile, per un’avvocatura basata su modelli e competenze che potevano andare bene 10, 30 o 50 anni fa. Non c’è più spazio per le caste e le lobby di quartiere. Tuttavia, non tutti l'hanno capito».

«Il mondo e il mercato sono cambiati. Anche la nostra nobile professione deve essere aperta, moderna, pronta a raccogliere le nuove esigenze di un mercato che ha superato non solo i confini regionali ma nazionali aprendosi al mondo intero. C’è bisogno di un’alta specializzazione per emergere in un settore fortemente competitivo, che resta però ancorato ai saldi valori costituzionali che noi tutti dobbiamo onorare. L’avvocato di oggi ha la necessità di essere un professionista aperto a 360 gradi rispetto alle esigenze di una società non solo interconnessa, ma anche profondamente coinvolta nei grandi mutamenti sociali, economici, politici e geopolitici», rileva Tirelli.
«Per questo rivendichiamo il ruolo di modello delle Camere penali del diritto europeo e internazionale, che hanno cercato di offrire un contributo di idee, di progettualità, allargando l’orizzonte delle specificità di categoria su un piano transanzionale e transdisciplinare. E con lo stesso spirito abbiamo voluto mettere a disposizione dei giovani colleghi e delle nuove generazioni di operatori del diritto la nostra competenza inaugurando l’“Alta scuola forense del diritto penale e delle estradizioni”, a cui partecipano eminenti docenti provenienti dagli ambienti professionali più che ha l’obiettivo di formare specialisti che intendono ottenere un vantaggio significativo in termini di differenziazione e successo, aprendo le porte a nuove opportunità. Dal confronto, dal dibattito e soprattutto dal pluralismo associativo può arrivare la spinta giusta affinché il mondo forense rappresenti un’opportunità di crescita sociale e sviluppo non solo per la sua categoria ma per l'intera società».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori