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23 Gennaio 2024 - 18:34
Fuori dall'Unipol Domus una fila sempre più chilometrica, dentro il feretro di Gigi Riva, con la tuta azzurra della nazionale italiana e ai piedi quella rossoblu del Cagliari. Migliaia e migliaia di persone da questa mattina stanno rendendo omaggio al campione protagonista dello scudetto del Cagliari, aspettando di poter entrare nella camera ardente allestita all'interno dello stadio di Sant'Elia - che a breve sarà intitolato proprio a Riva - e salutare per l'ultima volta "Rombo di tuono".
"Il dolore è troppo forte, mi piacerebbe rispondere a tante domande, ma oggi bisogna stare in silenzio. Riva ha unito questo popolo e questa terra, e lo ha fatto per decenni- le parole commosse di Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, parlando con i cronisti-. Nessuno più di lui ha amato la Sardegna, continuerà ad essere la nostra stella in tutto quello che faremo". Il nuovo stadio sarà intitolato a GIGI RIVA? "Certo", sottolinea quindi Giulini. Oggi, rimarca il capitano del Cagliari, Leonardo Pavoletti, "è difficile trovare le parole dopo il brutto colpo di ieri, è una mazzata difficile da elaborare. È scomparso il più grande attaccante italiano di tutti i tempi, ma soprattutto una grande persona. Avrebbe potuto giocare dove voleva- era il più forte di tutti- ma scelse di rimanere in questa terra, che amava e lo amava. Questo lo identifica di più rispetto ai gol segnati: Gigi non è stato solo un giocatore, è stato un esempio, un uomo di principi. E queste cose non moriranno mai".
Commosso anche Paolo Truzzu, sindaco di Cagliari e tra i primi a rendere omaggio a Riva: "Abbiamo perso il migliore, un grande campione. Un grande uomo che ha rinunciato alla carriera e ai soldi in nome di un'idea e di un senso di appartenenza a una terra. Quello che voglio ricordare di Gigi è la sua straordinaria umanità e semplicità. È sempre stato uno di noi: ciao Gigi".
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