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02 Marzo 2024 - 09:06
NAPOLI. Lo sblocco dei fondi di coesione destinati alla Campania è in ritardo non per colpa del Governo, ma della Regione. Dopo settimane passate ad incassare gli attacchi di Vincenzo De Luca (nella foto a sinistra), il ministro Raffaele Fitto (nella foto a destra) decide di passare al contrattacco. Lo fa prendendo carta e penna e scrivendo una lettera a tutti i sindaci campani in cui spiega che l’erogazione delle risorse «non poteva avvenire senza la previa acquisizione della lista completa degli interventi da finanziare».
«REGIONE INADEMPIENTE». Così, spiega il ministro del Sud, «il 16 febbraio scorso ho inviato una nota alla Regione per sollecitare la trasmissione di tale documentazione. La Regione era chiaramente inadempiente, e non il Governo». Di conseguenza, aggiunge Fitto, la Regione ha organizzato la famosa manifestazione a Roma contro l’Esecutivo «nella piena consapevolezza che gli stessi uffici regionali avevano omesso di inviare, a quella data, gli elementi documentali necessari a sbloccare le risorse per i Comuni».
«FAREMO TUTTO IL NECESSARIO PER LA CAMPANIA». Insomma, dice sarcastico Fitto, invece di andare a Roma, «sarebbe stato più opportuno che i sindaci, quel giorno, si fossero riuniti a Napoli per sollecitare la Regione ad inviare al Governo la documentazione necessaria…». In ogni caso, annuncia, la lista degli interventi da finanziare «è stata inviata solo due sere fa, consentendoci di iniziare l’istruttoria non prima di ieri». Fitto conclude con un segnale di distensione: «Confermo l’impegno del Governo a fare tutto il necessario per procedere, anche in Campania come sta avvenendo con tutte le altre Regioni, alla definizione degli accordi per la coesione». Nessuna discriminazione nei confronti della Campania, dunque.
LA REPLICA DI DE LUCA. Le parole di Fitto arrivano pochi minuti prima che De Luca inizi la sua tradizionale diretta social settimanale, in cui tuttavia il governatore preferisce concentrarsi sull’ultima polemica: quella accesa sulla sanità, dopo che la Regione ha affisso manifesti in tutte le principali città campane per accusare il Governo nazionale di aver chiuso molti Pronti soccorso.
«PAROLE FALSE E OFFENSIVE». Il compito di replicare al ministro viene demandato invece in serata alle Autorità di Gestione della Regione, che definiscono «totalmente falsa, offensiva e gravemente diffamatoria la lettera» di Fitto. Le Autorità di Gestione affermano di aver «comunicato progetti e risorse necessarie sin dal 27 giugno 2023 e il presidente della Regione ha più volte, da mesi, segnalato l’esigenza di assegnazione urgente delle risorse, sollecitando la firma dell’Accordo anche per non bloccare i cantieri degli interventi in corso». Gli Uffici regionali dunque «respingono ogni responsabilità per eventuali danni connessi al ritardo e si riservano ogni azione a tutela dell’immagine e del buon nome dell’Amministrazione».
«GOVERNO RESPONSABILE DELLA CHIUSURA DEI PRONTO SOCCORSO». Dal canto suo De Luca frena lo scontro con il ministro della Salute Orazio Schillaci, ma ribadisce la sua linea: «Per quanto riguarda i Pronto soccorso c’è una responsabilità precisa del Governo nazionale per il fatto che ormai si stanno chiudendo». Il governatore torna poi ad attaccare quei ministri «per i quali contano più le bandiere di partito e di coalizione che gli interessi delle nostre famiglie, delle nostre imprese e dei nostri territori», aggiungendo che «ci sono esponenti di questo Governo che stanno diffondendo un clima sbagliato di repressione, intimidazione, di ricatto politico, non ci spaventiamo ma è giusto il caso di segnalare che il clima è questo».
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