Cerca

Moscovici: «Il voto in Italia rischio per l'Ue»

Moscovici: «Il voto in Italia rischio per l'Ue»

Il commissario europeo: «Non è chiaro quale sarà la maggioranza, quale programma europeo» 

ROMA. "Tra i rischi che si potrebbero materializzare entro il 2019" nell'Unione Europea c'è quello che riguarda "la governance di grandi paesi europei che è una questione complicata" in particolare in Italia, in Spagna e in Germania. Ad affermarlo, nel corso della conferenza stampa a Parigi nella sede della Commissione Ue in Francia, è il Commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici.

L'Italia, rileva, "si prepara ad elezioni incerte" e non è chiaro "quale sarà la maggioranza, quale programma europeo ne uscirà mentre la situazione economica del Paese non è ancora tra le più solide nella zona euro". "Fortunato chi potrà dire" quale sarà l'esito delle elezioni, sostiene Moscovici.

Ma non c'è solo l'Italia tra le incognite europee. In Spagna - ha ricordato il commissario - "il governo è minoritario e deve affrontare la crisi catalana" mentre in Germania "aspettiamo ancora un nuovo Governo ma mi rallegro per l'accordo di principio trovato venerdì. La strada per un nuovo governo è ancora lontana ma accolgo con favore il senso di responsabilità dell'Spd. Entrare in nuova colazione non è facile per loro". La Germania, aggiunge Moscovici, "ha bisogno di un governo stabile e l'Europa ha bisogno di una Germania ambiziosa".

CRESCITA ECONOMICA - "L'Europa ha ripreso colore, la crescita economica europea è superiore al 2% e non vediamo un calo dell'andamento nel breve termine. Quindi l'Europa può contare su una crescita solida e durevole", ha affermato Moscovici sottolineando che si registra anche "una ripresa, seppur lenta, dell'occupazione" e si osserva "un calo della disoccupazione".

La situazione di bilancio dei paesi europei, sottolinea ancora Moscovici, "sta migliorando. Nel 2010 c'erano 23 paesi con deficit eccessivo, 17 nel 2014 e ormai sono solo due, la Francia e la Spagna. Mi auspico che nei prossimi mesi non ce ne sia neanche uno. Sono fiducioso". Il Commissario Ue ricorda, inoltre, "che la soglia del 3%" del deficit/pil "non è un obiettivo ma è un limite".

Ormai, rileva ancora Moscovici, "la Grecia è stata salvata ed è saldamente attaccata alla zona euro. Il Paese è sulla via della normalità. Auspico che la Grecia torni ad essere un paese normale nel cuore della zona euro ed incontestabilmente la situazione è migliorata".

NAZIONALISMI - Tra i rischi che si potrebbero materializzare entro il 2019 nell'Unione Europea, osserva, "c'è quello che riguarda la governance di grandi paesi europei che è una questione complicata" in particolare in Italia, in Spagna e in Germania. Ma non solo. "All'Est osserviamo l'inquietante rinascita dei nazionalismi e penso in particolare alla Polonia, all'Ungheria ma anche all'Austria". Su questo punto, aggiunge Moscovici, "dobbiamo essere chiari: l'ascesa al potere dell'estrema destra non può mai essere anodina e non deve essere banalizzata. Dobbiamo restare vigili e non pensare a questo tema come a un fenomeno minore".

RISCHI DELL'UE - Tra i rischi che pesano sull'Ue entro il 2019, rileva ancora il Commissario Ue, "c'è la fine della negoziazione del Brexit e l'adozione o il rifiuto del budget europeo pluriennale. C'è un mondo ideale che è quello che ci farebbe arrivare ad un nuovo budget Ue ambizioso e ad un buon accordo con il Regno Unito. E' in questo mondo lì che voglio vivere ma altri scenari esistono e sono meno favorevoli. Dobbiamo lavorare per scongiurare questi scenari negativi in modo che le elezioni europee del 2019 siano un grande appuntamento di speranza nell'Ue". Infine, aggiunge Moscovici, "c'è anche il rischio interno" che è rappresentato, in particolare, dalla questione dello Stato di diritto in Polonia: "su questa tema sarà chiaro e la Commissione Ue lo è: non possiamo sacrificare l'anima e i valori dell'Ue. Se uno Stato non rispetta lo Stato dei diritti dobbiamo dirlo".

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori