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15 Febbraio 2015 - 23:42
Corpi sepolti e sigillati con la calce: si cerca il Dna del batterio
LUCCA. Il segreto dell’evoluzione del batterio del colera è sepolto in Italia, nell’antico cimitero dell’abbazia abbandonata di Badia Pozzeveri, vicino a Lucca. Lo sta riportando alla luce una ricerca dell’Università di Pisa in collaborazione con gli esperti dell’università dell’Ohio ed Hendrik Poinar, il genetista di fama internazionale che ha riscoperto il Dna della Peste Nera. Gli scavi, attivi da quasi cinque anni, sono una finestra su oltre mille anni di storia. Due anni fa, i ricercatori hanno riportato alla luce un’area del cimitero parrocchiale in cui sono state sepolte le vittime dell’epidemia di colera che a metà ’800 si diffuse in tutto il mondo, causando un milione di vittime nella sola Europa. Sono stati trovati venti corpi sepolti frettolosamente in fosse molto profonde e sigillate con la calce, si stanno ora analizzando i primi campioni di suolo, denti e ossa alla ricerca dell’impronta molecolare del colera. «Se si trova il Dna del batterio, potremmo capire come si è evoluto e confrontarlo con quello attuale. Si tratta del primo passo per trovare una cura».
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