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Terrorismo in Italia, gli 007: pericolo jihadista è reale

Terrorismo in Italia, gli 007: pericolo jihadista è reale

La relazione dei servizi segreti evidenzia anche il pericolo di influenza sul voto attraverso attacchi cyber

ROMA. Per l’Italia la minaccia terroristica "resta attuale e concreta, non solo in ragione del ruolo di rilievo che il nostro Paese da sempre occupa nell’immaginario e nella narrativa jihadista, ma anche per la presenza sul territorio nazionale di soggetti radicalizzati o comunque esposti a processi di radicalizzazione" sottolineano i Servizi di sicurezza. "Particolare attenzione" è stata riservata "al fenomeno dei foreign fighters (specie occidentali, europei inclusi) che negli anni scorsi hanno aderito al jihad raggiungendo i teatri di conflitto, in relazione al concreto rischio di un 'effetto blowback', ovvero alla possibilità che, una volta rientrati nei Paesi d’origine, essi decidano di passare all’azione".

La disamina degli 'eventi cyber' avvenuti a livello internazionale nel 2017 "ha portato all’attenzione anche il filone delle campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, hanno mirato a condizionare l’orientamento ed il sentiment delle opinioni pubbliche, specie allorquando queste ultime sono state chiamate alle urne". In particolare, spiegano i Servizi di intelligence nella Relazione 2017 sulla politica dell'informazione per la sicurezza, "tali campagne hanno dimostrato di saper sfruttare, con l’impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali (dalle libertà civili agli strumenti tecnologici più avanzati), sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d’interesse, con l’obiettivo di introdurre, all’interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione".

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