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19 Marzo 2018 - 11:27
Indagati il responsabile dell'Ong spagnola, il Comandante e il coordinatore della nave
Sono stati interrogati a lungo i componenti dell'equipaggio della nave 'Proactiva Openarms' dell'Ong spagnola, sequestrata ieri dal porto di Pozzallo (Siracusa) dopo avere fatto sbarcare oltre duecento migranti soccorsi in acque internazionali. La Procura d Catania, che ha chiesto e ottenuto il sequestro della nave, ha iscritto nel registro degli indagati, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il responsabile dell'Ong spagnola, il Comandante e il coordinatore della nave.
Il sequestro preventivo è stato operato dallo Sco di Roma e dalla Squadra mobile di Siracusa. All'imbarcazione è stato impedito di ripartire per il porto di Malta. Secondo l'accusa, ci sarebbe la volontà dell'Ong di portare i migranti in Italia violando in questo modo gli accordi internazionali. L'equipaggio si è rifiutato di consegnare i migranti alla Guardia costiera libica. Anche se l'equipaggio, durante l'interrogatorio, ha spiegato si essere stato minacciato di morte dalla Guardia costiera libica.
LA REPLICA - "Proteggere la vita umana in mare dovrebbe essere la priorità assoluta di qualsiasi corpo civile o militare, perché lo stabilisce il diritto del mare - sottolinea, in un post su Fb, la 'Proactiva Open Arms' - Impedire il salvataggio di vite a rischio in alto mare per restituire la forza ad un paese non sicuro, come è la Libia, è un rimborso a caldo, contravvenendo allo statuto dei rifugiati dell'Onu. I suoi diritti sono anche i nostri. La nostra massima priorità è e sarà sempre la tutela e la difesa dei diritti umani in mare". In merito alle accuse, invece, l'ong spagnola replica: "E' ancora solo un'ipotesi di reato - prosegue - ma siamo accusati di Associazione Criminale e di promuovere l'immigrazione illegale per aver disobbedito ai libici, non dando loro donne e bambini".
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