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06 Aprile 2018 - 22:48
Il 30enne cercava la morte: ha affiancato con l'auto una pattuglia di militari e ha sparato due colpi. Era depresso
MILANO. Voleva morire ucciso dai carabinieri in una sparatoria. Per questo, la scorsa notte, a Settimo ha affiancato con la sua auto una pattuglia di militari e ha sparato due colpi a salve contro l’auto. Di qui un lungo inseguimento che si è concluso al casello di Santhià sull’autostrada Torino-Milano dove è stato arrestato.
Protagonista un 30enne idraulico, nato in Bielorussia e residente nel torinese: colpito da depressione, aveva pianificato la sua morte scrivendo in un biglietto - trovato sulla sua auto - che voleva morire ucciso dai carabinieri, a cui per questo chiedeva scusa.
I COLPI - Durante l’inseguimento, l’uomo ha forzato la barriera del casello di Rondissone e poi, sempre guidando a elevata velocità, ha esploso altri colpi contro la pattuglia.
L'ARRESTO - I militari hanno risposto sparando a una gomma ma neppure la ruota bucata ha impedito al 30enne di proseguire fino a una piazzola dove, sceso dalla vettura, ha di nuovo esploso due colpi e poi è ripartito fino a quando ha perso il controllo dell'auto finita contro una barriera 'New Jersey', dove è stato bloccato e arrestato.
LA PISTOLA - In macchina i militari hanno sequestrato una pistola semiautomatica con tappo colorato di nero per rendere l’arma giocattolo più simile possibile a una pistola vera e il biglietto in cui spiegava le sue intenzioni. Né i carabinieri, né l’arrestato sono rimasti feriti.
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