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18 Maggio 2015 - 11:02
Sit in dei colleghi della ragazza. Al panettiere 50enne l'anno scorso era stata ritirata la patente
PALERMO. È risultato positivo all'ecstasy e alle anfetamine Pietro Sclafani, il panettiere cinquantenne che ieri mattina ha travolto e ucciso in via Libertà Tania Valguarnera, la 29enne che si stava recando al lavoro al call center Almaviva di via Cordova, per fare il turno dalle 10 alle 14. Lo hanno accertato le analisi tossicologiche eseguite ieri dopo l'arresto per omicidio colposo e omissione di soccorso. L'uomo ha trascorso la notte nella camera di sicurezza della Questura in attesa del processo per direttissima che si dovrebbe tenere oggi. Dopo avere investito e ucciso la giovane, è scappato ma è stato fermato poco dopo dalla Polizia grazie a una telefonata al 113 di alcuni testimoni. A Sclafani era stata ritirata l'anno scorso la patente dopo una multa per eccesso di velocità.
Proprio ieri mattina si sarebbe dovuto recare dai carabinieri per riconsegnare nuovamente la patente, appena riavuta, dopo l'ennesima contestazione. Gli investigatori hanno scoperto che in quattro anni il panettiere avrebbe avuto oltre dieci multe, tutte per guida troppo veloce. La Procura ha già annunciato, tramite il capo del pool di Palermo Franco Lo Voi, che sarà chiesta per Sclafani «una pena esemplare».
I dipendenti di Almaviva di Palermo hanno organizzato per questa mattina, a partire dalle 9, un sit in, davanti al palazzo di via Filippo Cordova in cui lavorava Tania. La 29enne si sarebbe dovuta sposare a giugno. I colleghi chiedono più sicurezza «in quel tratto di strada pericolosissimo». «Il pirata della strada che ha ucciso Tania deve pagare per quello che ha fatto. Devono buttare la chiave. Il Procuratore parla di "pena esemplare", lo chiediamo tutti noi», ha detto all'Adnkronos Rossella Stella, collega di Tania. Anche Rossella partecipa al sit in organizzato sotto il call center dove lavorava la vittima. "Questa bestia - dice - si è pure fermato dopo avere ucciso Tania. Ed è scappato. Neppure le bestie». E Loredana Ilardi aggiunge: «Questa strada è pericolosa, gli automobilisti non si fermano e ogni giorno rischiamo la vita».
Una petizione per chiedere la realizzazione di un semaforo in via Libertà, angolo via Cordova, dove è stata uccisa Tania, è stata presentata oggi dai colleghi della vittima. «La prima petizione l'abbiamo presentata nel 2009 - dice Loredana Ilardi che ha organizzato la petizione - ma è rimasta lettera morta. Ora ci riproviamo ma è assurdo che sia stato necessario il morto per accorgersi che qui rischiamo tutti i giorni la vita». Un minuto di silenzio è stato osservato sulle strisce pedonali in cui ieri mattina è stata uccisa Tania. Un centinaio di persone si sono sistemate sulle strisce bloccando il traffico per un minuto. «Non si può morire così - hanno detto tra le lacrime - nonostante le strisce non si ferma mai nessuno». Alla fine del minuto di silenzio c'è stato un lungo applauso.
Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, vittima della strada, ucciso da un tir due anni fa e lei stessa gravemente ferita, si sfoga: «Ancora sangue innocente sulle strade. A Palermo, dove è stata uccisa una giovane donna, Tania Valguarnera, travolta da un pirata della strada e all'Aquila, dove un 32enne che guidava sotto l'effetto di alcol e droga ha travolto uno scooter, uccidendo Marco Zaurrini, di 15 anni, e ferendo gravemente un altro ragazzo di 14 anni. Ancora morti. Ancora vite spezzate da consapevoli incoscienti. Ancora famiglie immerse in un abisso di sofferenza e condannate all'ergastolo del dolore».
La donna, con Armando Melodia, da tempio si batte per l'introduzione dell'omicidio stradale. «Anche per questi due casi l'accusa sarà di omicidio colposo e accadrà ancora che un avvocato, neanche troppo esperto, troverà facilmente il modo per evitare che questi assassini possano finire in galera se non per pochi mesi - dice all'Adnkronos - Ancora si ripeteranno gli atti di ingiustizia verso queste vittime innocenti. Fino a quando? Ecco perché non può fermarsi la battaglia per l'istituzione del reato di omicidio stradale con una legge fatta bene che contempli oltre alla guida sotto l'effetto di alcol e droga e l'alta velocità, anche la distrazione dovuta all'uso irresponsabile di telefonini e apparecchi elettronici. Una legge che preveda pene ancora più severe per i pirati, per chi fugge senza dare soccorso e includa l'ergastolo della patente».
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