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Il Senato dice sì agli ecorati

Il Senato dice sì agli ecorati

Il ddl è passato con 170 voti a favore, 20 no e 21 astenuti

ROMA. L'aula del Senato ha approvato il ddl sugli ecoreati con 170 voti a favore, 20 contrari e 21 astenuti. Con il via libera di palazzo Madama, il provvedimento è legge. «Provvedimenti attesi da decenni diventano leggi. Oggi sui reati ambientali. È proprio #lavoltabuona», ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi. «Storico! Da oggi reati contro #Ambiente sono puniti penalmente. Nell'interesse di cittadini onesti e imprese sane. Un vero passo di civiltà», ha "cinguettato" il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. È «una bella giornata per chi ama l'Italia, l'ambiente e il futuro: possiamo finalmente brindare al varo della legge sugli ecoreati», ha detto Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della legge, annunciando l'approvazione in via definitiva dal Senato. Si tratta di «un provvedimento a lungo atteso che cambia in meglio l’Italia e ricorderemo nei prossimi anni». «Per l'Italia questo è un passaggio di civiltà. Con gli ecoreati magistratura e forze dell'ordine hanno finalmente in mano strumenti utili per intervenire e contrastare le ecomafie», ha dichiarato all'Adnkronos Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, che si trova nella Marche ma «con lo spirito in piazza Navona a festeggiare».«
Siamo partiti 21 anni fa e abbiamo affrontato molte forze che si sono opposte, a cominciare dall'imprenditoria, un fatto strano perché le regole certe avvantaggiano l'economia buona. Ma fortunatamente - sottolinea Cogliati Dezza - questo Ddl nasce con tre parti politiche diverse: Pd, Sel e M5S. È stato un lavoro lungo con rischio impantanamento al Senato, dove è rimasto un anno, e che ha dovuto affrontare anche l'ultima 'trappola air-gun', superata con intelligenza grazie alla collaborazione di tutti». «Devo anche riconoscere ai ministri Galletti e Orlando di essere stati di parola garantendo il rapido passaggio al Senato. Ci eravamo dati come scadenza il 21 maggio e siamo invece in anticipo», ha aggiunto il presidente di Legambiente.

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