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22 Maggio 2015 - 22:30
Il Censis: ma un italiano su due si dice pronto a denunciare i mafiosi
ROMA. Un italiano su due si dichiara pronto a denunciare le mafie. Ma se si tratta di riconoscere e definire un reato, la situazione si complica: il 70% degli italiani non ritiene l'abuso edilizio un reato che merita di essere denunciato. Sono i risultati di una ricerca del Censis sui valori degli italiani. I dati sono stati presentati questa mattina a Milano in occasione del convegno “100 comuni contro le mafie”, organizzato dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) in collaborazione con Klaus Davi.
Del 52,6% che si dichiara pronto a denunciare la criminalità organizzata, più della metà sono giovani al di sotto di 35 anni. Al Sud il 50,1% dei cittadini sarebbe pronto a denunciare le cosche, solo due punti percentuali in meno rispetto al Nord. Riguardo alla composizione sociale, a dichiarare guerra alla criminalità organizzata sono il 65,2% dei disoccupati e il 64,2% dei commercianti. Più cauti nelle intenzioni di denuncia, dice il Censis, gli imprenditori. Altro dato rilevante: è più alta la percentuale delle donne che vogliono denunciare (54%) rispetto a quella degli uomini (50%).
Se l'abuso edilizio non è da molti ritenuto un reato da segnalare, il 78% degli italiani, senza grandi differenze geografiche, denuncerebbe l'evasione fiscale. In generale, gli omertosi irriducibili sono il 14%, anche in questo caso la percentuale scende tra i giovani (9,2%) e sale tra gli over 65 (18%). Nel Nord-ovest la percentuale di omertosi è pressoché la stessa del Sud, 15,4% contro 15,6%, mentre al Centro è intorno al 10%.
Un pericoloso avvicinamento tra Sud e Nord-ovest che si ravvisa anche quando si parla di racket ed estorsioni ai danni di imprese, per il 25,8% degli addetti ai lavori del Nord-ovest, ammette che nel suo territorio la presenza di questi fenomeni è massiccia, un dato triplo rispetto a quello del vicino Nord-est (8,6%).
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