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Perquisizioni <br>a Rai, Mediaset <br>e La7: sospetta corruzione

Perquisizioni <br>a Rai, Mediaset <br>e La7: sospetta corruzione

Coinvolti anche dirigenti di Palazzo Chigi, 44 gli indagati: sono accusati di tangenti in cambio di assegnazioni di servizi

ROMA. Anche alcuni dirigenti della Presidenza del Consiglio, apprende l'Adnkronos, sarebbero coinvolti nell'inchiesta sulle tangenti che riguarda 44 persone, tra cui dirigenti Rai, Mediaset e La7, per presunte elargizioni dell'imprenditore David Biancifiori. I dirigenti apparterrebbero al Dipartimento per le risorse strumentali della Presidenza del Consiglio, che non è stata oggetto di perquisizione. Sono stati soltanto acquisiti documenti relativi al periodo 2009/2013.

Secondo quanto si è appreso, Biancifiori avrebbe elargito tangenti insieme con altre utilità per ottenere assegnazioni di servizi. Sono state effettuate 60 perquisizioni nelle sedi di Rai, Mediaset e La7, affidate al Nucleo di polizia tributaria della Finanza. L'inchiesta è condotta dal pubblico ministero Paolo Ielo. Biancifiori avrebbe pagato cospicue tangenti ed emesso false fatture per procurarsi fondi necessari per la corruzione. Il reato ipotizzato per quanto riguarda i dipendenti della Rai è quello di corruzione, in quanto l'ente radiotelevisivo svolge un servizio di natura pubblica, per gli altri l'accusa ipotizzata è quella di appropriazione indebita.

La Rai, si legge in una nota, «garantisce la massima collaborazione all’autorità giudiziaria» e sottolinea: «L’area interessata dalle indagini è stata peraltro oggetto di verifiche interne che hanno comportato interventi organizzativi e disciplinari». Anche La7 assicura di aver «fornito alla Guardia di Finanza la documentazione richiesta e si riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti».

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