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La sentenza

Concessioni balneari, bocciatura della Consulta

Illegittima la proroga della Regione Sicilia

Concessioni balneari, bocciatura della Consulta

Per la Corte costituzionale è stata violata la direttiva Bolkestein

ROMA. La proroga delle concessioni balneari nella Regione Sicilia è illegittima per violazione della direttiva Bolkestein. Ad affermarlo è la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittime le norme all'art. 36 della legge di stabilità regionale 2023-2025 che hanno previsto la proroga al 30 aprile 2023 del termine per la presentazione delle domande di rinnovo delle concessioni demaniali marittime a scopo turistico-ricreativo, nonché la proroga alla stessa data del termine per la conferma, in forma telematica, dell'interesse alla utilizzazione del demanio marittimo.

A promuovere la questione dinanzi la Suprema Corte era stato il Governo secondo cui la Regione «aveva ecceduto dalle competenze ad essa riservate dagli artt. 14 e 17 dello Statuto di autonomia e violato l'art. 117, primo comma, della Costituzione, che vincola anche il legislatore regionale all'osservanza degli obblighi derivanti dall'Unione europea assunti dall'Italia». In particolare, nel ricorso si lamentava la violazione della direttiva Bolkestein che impone agli Stati membri dell'Ue, con efficacia diretta, di mettere a gara leconcessioni demaniali in scadenza, vietando il ricorso alle proroghe automatiche ex lege. 

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