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Chiostro San Francesco

Cena per Alex sotto un tetto di stelle

Un’elegante serata di beneficenza organizzata per la ricerca contro la leucemia

Cena per Alex sotto un tetto di stelle

NAPOLI. Serata di grandi emozioni al Chiostro San Francesco, per Alex Cevenini e la sua mamma, Cristina Motta, che anche quest’anno ha organizzato un’elegante cena di beneficenza insieme con il compagno Mimmo Bruno.

Alex Cevenini

Ilaria Crisafulli e Cristina Brunori, care amiche di Ale, sono venute da Monza per conoscere Napoli e per dare voce ad Alessandro, fondatore dell’associazione Beat Leukemia ideata per sostenere e informare i malati di leucemia e i familiari che si trovano all’improvviso proiettati in una esistenza nuova e talvolta spaventosa, alla ricerca di aiuto, per conoscere la malattia e le cure necessarie per combatterla e sconfiggerla. Alex aveva conosciuto questo doloroso Calvario e, senza perdersi d’animo, ha lottato contro la sua leucemia creando uno strumento che – grazie a Cristina e a quanti lo stanno sostenendo – continua a crescere e a dare i suoi frutti. Lui ha fatto tutto in pochissimi anni, poi ha lasciato in eredità il compito di proseguire, ispirandosi alla sua forza che continua a trasmettere dall’Alto. Non è stato perciò un caso che, dopo 5 anni, la cena di beneficenza per Beat Leukemia a Napoli ha trovato ospitalità nel Chiostro San Francesco, sotto “un tetto di stelle”. La serata ha avuto inizio sulla terrazza dell’antico monastero che si affaccia sul golfo di Napoli, di fronte a Capri e Mergellina.

Circa duecento i partecipanti che hanno gustato il cocktail di benvenuto accompagnati dalle note di una giovane ed elegante violinista, Lucrezia Ianieri, che dopo avere deliziato i presenti con le sue insuperabili esecuzioni, ha incantato con la sua meravigliosa voce da soprano. Nessuno sapeva che Lucrezia Lanieri fosse di così grande talento e il pubblico è stato trascinato in uno scrosciante applauso.

“… Davvero non posso pensare che nemmeno un’altra persona debba passare quello che ho passato io” sono state le parole di Alex lette da Ilaria. “L’incidenza dei tumori è in aumento – ha scritto nel suo diario Alessandro Cevenini – sempre più persone si ammalano e sempre più giovani. … con questa situazione non possiamo più fare il gioco della sedia, semplicemente sperando di non essere noi gli sfortunati che rimangono in piedi quando la musica finisce. Le probabilità sono troppo alte, non possiamo continuare a nascondere la testa nella sabbia e fare finta che il problema non esista, solo perché ci fa paura anche solo parlarne”.

…Alla mia diagnosi – ha proseguito Cristina ripetendo le parole di Ale – perché non avessi fatto qualcosa prima, quando era in mio potere cambiare le cose. Non voglio che nessuno si debba mai troavare a sentirsi come mi sono sentito io allora. La buona notizia è che insieme, possiamo cambiare il nostro futuro. Impegnandoci tutti a sostenere la ricerca scientifica. Ricalciamo questa palla in faccia a chi ce l’ha mandata. Non l’abbiamo chiesta, e non ce la meritiamo”.

Poi, la dottoressa Cristina BanellaAou Meyer Firenze – ha spiegato ai presenti l’importanza che la ricerca ha per migliorare sempre di più le cure. E di quanto siano stati fondamentali i suoi studi nel campo della leucemia. A lei, infatti, è andata la Borsa di Studi 2024 “Beat Leukemia”, che porta il nome del progetto di Alex Cevenini (www.beat-leukemia.org), ha preso la parola e ne ha parlato ai presenti. La borsa di studi è stata consegnata l’8 marzo scorso alla dottoressa Banella, in occasione del congresso della Società Italiana di Ematologia Sperimentale. Il sostegno al lavoro della ricercatrice è stato di 30mila euro che hanno premito il suo progetto, ritenuto il migliore a livello nazionale su “The B3 adrenergie receptor as a key regulator of metabolic phenotype in T cell Acute Lymphoblastic Leukemia”. Cristina Banella lavora nel Laboratorio di oncoematologia pediatrica e medicina traslazionale, guidato dal prof Paolo Morello Marchese. Presente anche la dottoressa Mariangela Ferrara.

Intorno ai presenti è stata creata un’atmosfera incantata grazie alla esibizione della voce napoletana di Carla Buonerba, cantante accompagnata da mandolino e chitarra per la classica delle posteggia partenopea che ha fatto da sottofondo alla raffinata cena. “Esprimo gratitudine per Lello Ferrara e Mariangela che ci hanno sostenuto ospitandoci e così contribuendo a questa importante causa” ha commentato Cristina Motta, bellissima e appropriata nel suo abito rosso corallo disegnato di bacchettine luminose, opera d’alta sartoria di Curiel couture.

Menù ricchissimo e delizioso del catering “Alba” che, nel finale ha sottolineato con eleganza il fil rouge dell’evento: il colore rosso, con una golosissima torta di pan di spagna e panna sotto un tripudio di frutti di bosco.

Tantissimi gli imprenditori presenti che hanno contribuito alle attività dell’associazione di Alex Cevenini. «Ancora una volta gli amici di Napoli si sono distinti per generosità – ha detto Mimmo Bruno – ringraziamo tutti per averci circondato della loro presenza e del loro affetto». Sull’opera di Alessandro Cevenini è stato pubblicato un libro dal titolo “Il segreto è la vita”, che ha ricevuto numerosi riconoscimenti e i suoi familiari sono andati oltre, investendo in un mediometraggio dal titolo “Le cose che amiamo di Ale", che - dopo avere ricevuto l'invito a "Ischia Film Festival" - è stato premiato al Calgary Film Awards come "Best-short Movie". Inoltre, è in concorso per il Metropolis Film Festival 2024 a Milano. "Meravigliosi riconoscimenti che dimostrano come Alex dall'Alto continua a seguire il suo progetto Beat Leukemia, per la ricerca contro la leucemia” ha commentato Cristina, trascinata dal figlio in un’avventura coraggiosa e meritevole, che è di grande speranza per tutti. Sentimenti condivisi soprattutto dai giovani nelle scuole dove imparano a mettersi in gioco nella donazione di sangue, grazie all’opera del meraviglioso Alex.

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