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Il giallo in Vaticano

«Orlandi e Gregori sacrificate alla ragion di Stato»

Il giudice Martella: «L'attentato al Papa fu il punto di partenza»

«Orlandi e Gregori sacrificate alla ragion di Stato»

Continua il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori

L'audizione: «Siamo davanti a un intrigo internazionale»

ROMA. "Ci sono elementi che inducono fondatamente a ritenere che le due ragazze sono state sacrificate a qualche cosa di incredibile ma che si può definire ragion di Stato. Io ritengo che ci si trovi, come ebbe a dire Giovanni Paolo II nell'abitazione della famiglia Orlandi, davanti a un intrigo internazionale". Lo afferma Ilario Martella, primo giudice istruttore dal 1985 al 1990 dei casi Orlandi e Gregori nel corso dell'audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, presieduta dal senatore Andrea De Priamo.

In premessa Martella ha parlato anche di Marco Accetti che si autoaccusò di aver partecipato ai rapimenti delle due ragazze. "Si è trattato di una meschina messinscena" e "sia pure dopo molte udienze che si potevano anche evitare, si è dimostrata la sceneggiata del soggetto", ha detto inoltreMartella riferendosi a Marco Accetti. "Marco Accetti sappiamo bene che è un personaggio che ha fatto perdere molto tempo alla procura di Roma", sottolineaMartella secondo il quale dal punto di vista giudiziario nei suoi confronti c'è stata una "eccessiva bontà"

«ATTENTATO AL PAPA PUNTO DI PARTENZA, CI FU UN'OPERAZIONE DI DISTRAZIONE DI MASSA». "Per me l'attentato al Papa è un punto di partenza" dice Martella, aggiungendo che è "emerso che sin da 1982 la Bulgaria era molto preoccupata di poter essere coinvolta nell'attentato al Papa".Martella, che ha indagato sull'attentato al Papa, ha ricordato le indagini sul caso del bulgaro Antonov e ha aggiunto che il collegamento con i casi Orlandi e Gregori è che si voleva "determinare una disattenzione totale" e una "sorta distrazione di massa. E chi poteva porre in essere una simile operazione? Non era certo una cosa di bassa manovalanza tipo la banda della Magliana ma serviva che le cose venissero fatte con altissima qualità professionale", da un'organizzazione "quale era la Stasi all'epoca". "Questa operazione di distrazione di massa doveva fare in modo di creare episodi su cui attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica", ha proseguito Martella.

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