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NAPOLI UNITA AL VENEZUELA
18 Agosto 2024 - 20:17
NAPOLI. Sono arrivati prima dell’orario stabilito per la manifestazione (tra le ore 19 e le ore 20 del 17 agosto) e hanno aperto una enorme bandiera con i colori del Venezuela. Un centinaio di esuli venezuelani di Napoli si sono radunati in piazza Plebiscito rispondendo all’appello dell’opposizione, guidata da Maria Corina Machado, che ha indetto manifestazioni in Patria e in oltre 300 città del mondo per rivendicare la vittoria alle elezioni presidenziali del 28 luglio del candidato dell’opposizione Edmundo González Urrutia. Slogan contro Nicolás Maduro che si è autoproclamato vincitore con il 51,9% (mentre l’opposizione attribuisce il 70% a González ); “Largate, Maduro” (Vattene Maduro), “Que se vaya el asesino” (Via l’assassino).
Qualcuna delle tante donne presenti va anche oltre, e vola qualche insulto. Al megafono, parla Jesús Hernández, da 25 anni a Napoli, considerato il capo della Comunità venezuelana della nostra città.
Spiega con calma come sono state manipolate le elezioni: Maduro controlla l’esercito, la polizia politica, il Tribunale elettorale, la Corte suprema di Giustizia. Poi racconta un episodio: «perfino un funzionario del Consolato di Venezuela mi ha detto di essere stato obbligato a votare per Maduro».
«Il risultato è stato manipolato – aggiunge – . Lo hanno riconosciuto gli osservatori dell’ONU e del “Centro Carter” (fondato dall’ex presidente USA e specializzato nel monitoraggio delle consultazioni elettorali. Quindi, non si tratta di ripetere il voto. I venezuelani hanno votato e ha vinto il candidato dell’opposizione».
Parlando con il ROMA, Hernández ringrazia il Governo italiano «per la solidarietà che ci è stata espressa». «Ma gli chiediamo – aggiunge – di essere più incisivo con Maduro».
Come fare accettare la sconfitta a chi controlla forze armate e polizia, oltre a milizie private? «I vertici delle forze armate sono con lui perché hanno paura di dover rispondere dei loro crimini: uccisioni, sparizioni di oppositori. Ma c'è molto malcontento nei quadri dell'Esercito, noi pensiamo che le circostanze possano spingere Maduro a farsi da parte».
Tra gli 8 e i 9 milioni di venezuelani hanno lasciato il Paese dal 1999, quando la democrazia fu abbattuta dal dittatore Hugo Chávez, che instaurò un regime socialista, sostenuto da Cuba. «Ringraziamo Napoli e l’Italia per quanto ci hanno dato – dice Hernández, commosso - ma noi vogliamo tornare in Patria, in un Venezuela libero».
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