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CASTELLAMMARE DI STABIA

Chiesa San Marco: una statua del Risorto sorprende i fedeli

Il parroco don Franco: «Chi entra ha di fronte il Cristo in croce. Chi esce porta l'annuncio della sua resurrezione»

Chiesa San Marco: una statua del Risorto sorprende i fedeli

CASTELLAMMARE DI STABIA. C'è una nuova, bellissima statua nella chiesa dedicata a San Marco Evangelista, a Castellammare di Stabia. È il Cristo Risorto che - è incredibile a dirsi - non tutti i fedeli della popolosa e attivissima parrocchia stabiese hanno ancora notato. Il parroco, don Franco De Pasquale, non ne ha dato alcun annuncio. Sperava nell'effetto sorpresa... invece quella statua che sembra sospesa in aria, contro la parete delle canne dell'organo, sta funzionando come un test e dimostra che la gente non è più abituata a sollevare gli occhi verso l'alto. Si entra in chiesa con tante angosce nel cuore ma non avviene "il miracolo" di uscirne "risollevati"... Eppure è proprio questo il messaggio che don Franco ha voluto inserire installando questa nuova bellissima statua del Cristo Risorto.

Don Franco, quando ha pensato di introdurre questa statua, forse unica in tutta la Diocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia?

«Non so dire quando, ma pensavo da tempo che occorreva completare il messaggio. E anche che quella parete mi sembrava disadorna. Le canne dell'organo hanno delle cornici laterali. Ma al centro mancava qualcosa».

Quale messaggio?

«Chi entra in questa chiesa rimane colpito dalla bellezza del Cristo crocefisso che è sospeso sull'altare. E, dunque, è un bene che il fedele si accosti identificandosi con le proprie pene e le proprie croci nel guardare al martirio di Gesù. Ma poi, dopo avere depositato in confessionale i propri fardelli, il peso dei peccati, dopo avere partecipato al sacrificio dell'Eucaristia, alla Messa - e noi qui ne celebriamo tante di Messe - è un altro il messaggio che il suo cuore deve portare via. Ed è quello del Risorto. Deve poter uscire con l'animo leggero, che si eleva in alto».

Come musica? È per questo che la statua del Risorto è stata posta sull'organo?

«L'organo che abbiamo inserito in questa chiesa ha un grandissimo valore. Lo stiamo ancora perfezionando, ma rappresenta un capitale per tutta la comunità del San Marco. Già adesso abbiamo due giovani musicisti, organisti, che vengono qui per esercitarsi».

Lei aveva un "sogno nel cassetto": di fondare a Castellammare una scuola per musicisti d'organo, a che punto è il progetto?

«A Castellammare c'è già l'eccellente Liceo coreutico "Francesco Severi", dove si insegna anche a suonare l'organo. Si vedrà...».

E torniamo al Risorto. Perché non annunciare ai fedeli dall'altare la novità di questa statua? Qualcuno non l'ha ancora notata...

«Le statue nelle Chiese, le vetrate con le immagini degli apostoli, gli affreschi formano quella che si dice mistagogia, cioè una via per entrare nei Misteri della Liturgia... una catechesi, incitano a un cammino spirituale che può prendere spunto dalle immagini e da ciò che esse ispirano».

E qual è il cammino di chi esce dalla Chiesa del San Marco?

«L'auspicio è quello che si entra guardando alla Croce, ai santi che nelle vetrate irradiano all'interno una luce di colori brillanti e caldi. Per uscire con l'animo risorto in Cristo. Con la spinta interiore di voler portare a tutti il messaggio di speranza e di vita eterna che il Messia ci ha donato».

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