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Giochi e scommesse clandestine

Fuggito in Spagna dopo blitz, preso 7 mesi dopo dalla Guardia di Finanza

La mente dell'organizzazione, Gaetano Tufo, ritenuto legato al clan Polverino, è finito nella rete del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria

Fuggito in Spagna dopo blitz, preso 7 mesi dopo dalla Guardia di Finanza

MARANO DI NAPOLI. Era fuggito prima in Spagna, poi era tornato a Varcaturo e infine a Marano di Napoli, dov'è stato catturato dopo 7 mesi di latitanza  Gaetano Tufo, il 53enne ritenuto legato al clan Polverino. È stato ammanettato dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli che, insieme con la Procura di Napoli Nord (procuratore Maria Antonietta Troncone, pm Cesare Sirignano). A dirigere le operazioni, il Colonnello Paolo Consiglio, comandante del Pef di Napoli, e a svolgere le indagini il Maggiore Emanuele Cardia.

Le Fiamme Gialle ritengono Tufo il promotore di un'associazione per delinquere finalizzata all'esercizio abusivo dell'attività di giochi e scommesse. Tufo era sfuggito a un'operazione nei confronti di 11 componenti di un sodalizio criminale transnazionale, con ramificazioni in Austria, Serbia e Regno Unito, che si occupava sia della raccolta illegale delle scommesse on line, sia della collocazione, in vari esercizi commerciali della provincia di Napoli, di apparecchi da intrattenimento non conformi, manomessi o scollegati dalla rete telematica dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. Durante la latitanza si era però sempre tenuto in contatto con la famiglia. Il Tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere ha confermato i gravi indizi di colpevolezza raccolti a suo carico e anche a carico dei suoi complici, così come avvenuto anche per i ricorsi presentati dagli indagati in Austria. La circostanza ha consentito di genere sotto sequestro tutti i beni - mobili e immobili - sequestrati dai finanzieri in Italia e all'estero, tra cui figura anche una villa di lusso con fronte lago. Nei confronti di Tufo è stato emesso anche un mandato di arresto europeo e le ricerche si sono avvalse dell'utilizzo di strumenti di cooperazione internazionale di polizia. Tufo, grazie alle sistematiche attività di perquisizione e di pattugliamento dei finanzieri del Nucleo PEF di Napoli, eseguite anche con personale e droni di ultima generazione del Centro Aviazione Pratica di Mare e di strumentazione tecnologica del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza di Roma, e' stato catturato nell'abitazione della propria famiglia. 

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