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Delegazione di fedeli bussa alla Curia: «Ci faccia pregare in latino»

Questa mattina l'ennesima supplica all'arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia. Ma a Palazzo Donnaregina nemmeno la segreteria ha aperto a professionisti, donne anziane, pensionati, casalinghe

Delegazione di fedeli bussa alla Curia: «Ci faccia pregare in latino»

NAPOLI. Tutte le religioni sono un cammino per arrivare a Dio. Sono – faccio un paragone – come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio per tutti. E poiché Dio è Dio per tutti, noi siamo tutti figli di Dio. “Ma il mio Dio è più importante del tuo!”. È vero questo? C’è un solo Dio, e noi, le nostre religioni sono lingue, cammini per arrivare a Dio. Qualcuno sikh, qualcuno musulmano, qualcuno indù, qualcuno cristiano, ma sono diversi cammini». Sono le parole di Papa Francesco, pronunciate a Singapore, lo scorso 13 settembre 2024... Tutte le religioni portano a Dio... perché come diverse lingue e idiomi hanno la stessa portata di rendere i fedeli figli di Dio. Ma... la messa preconciliare, del Rito Tridentino, cioè in latino pare che incuta paura all'arcivescovo di Napoli, monsignor, Domenico Battaglia. Ad aprile scorso ha emanato infatti un decreto con il quale ha autorizzato la celebrazione dell'antico rito latino in solo in 2 chiese, affidate per giunta a un istituto di sacerdoti di un'altra nazione europea. E con ciò ha di fatto soppresso le altre celebrazioni che - da oltre 10 anni e con l'autorizzazione, prima del suo predecessore, il Cardinale Crescenzio Sepe, e poi anche da lui stesso - venivano officiate a Napoli.

I fedeli che vivono nella tradizione delle celebrazioni in forma pre-conciliare non hanno cittadinanza nel gran popolo del Signore, e il latino e il messale con cui pregano non sono considerati "come diverse lingue, diversi idiomi, per arrivare lì. Ma Dio è Dio di tutti"... veramente? I fatti a Napoli raccontano un'altra storia.

Ieri questi "figli di Dio" sono stati tenuti in strada. Per loro, che volevano pacificamente e in toni di totale rispetto e deferenza, consegnare a qualche sacerdote della Curia la petizione con più di 250 firme per chiedere di poter tornare nella Chiesa di San Paolo Maggiore, di Santa Maria della Vittoria e nella chiesa di San Ferdinando in piazza Trieste e Trento, non hanno ottenuto udienza.

Risultato: porte chiuse. Fedeli lasciati in basso, nell'androne del Palazzo della Curia. Strada sbarrata, cancelli serrati. Facce grigie e ostili... "Chiudete la telecamera"; "Non fotografate"; "Vi faremo sapere...".

Una Chiesa in uscita? Una Chiesa blindata... 

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