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TRA I MONTI LATTARI E IL GOLFO DI NAPOLI

"Le Nozze di Cana": l'invito di padre Franco al Santuario della Madonna della Libera

Castellammare di Stabia e i Frati Francescani: una domenica al banchetto sponsale celebrato per tutti da don Pasqualino di Dio e organizzato dai Lumi Viventi di Misericordia

"Le Nozze di Cana": l'invito di padre Franco al Santuario della Madonna della Libera

CASTELLAMMARE DI STABIA. Per gli stabiesi e tutta la Diocesi della Penisola sorrentina è un inedito. Al Santuario Madonna della Libera, retto dai frati francescani, si terranno le "Nozze di Cana" con don Pasqualino di Dio l'organizzazione è curata dai "Lumi Viventi di Misericordia" di cui padre Franco Picardi - attuale rettore del Santuario - è fondatore e animatore da 15 anni.

L'evento consiste in una giornata di fraternità in preghiera ma anche - come è nello stile dei frati di San Francesco - di condivisione gioiosa con musiche, canti e danze, in cui si rappresenta lo sposalizio tra Gesù e la Chiesa e al quale segue un vero e proprio banchetto per "gli sposi", inclusa la confettata finale.

Tutto questo porta aria fresca al Santuario della Madonna della Libera a Castellammare di Stabia, una cappella con annessa struttura d'accoglienza ed ostello per chi vuole trattenersi anche la notte o, magari giungere il giorno prima e restare tutto il weekend del 26-27 nel convento dei Cappuccini, in compagnia dei gioiosi frati francescani. E poi c'è il gran popolo dei "Lumi Viventi di Misericordia" con la radiosa Terziaria, Graziella Iorio e i confratelli.

UN PO' DI STORIA

Tre anni fa per questo luogo mistico si organizzarono mobilitazioni, appelli e richieste di incontri. I cittadini di Castellammare di Stabia protestarono su giornali, tv, siti web locali e sui social, per scongiurare quello che sembrava un destino segnato: la chiusura del convento dei francescani e del Santuario della Madonna della Libera.

Pochi fondi, poche vocazioni erano le ragioni alle radici della paventata decisione. Ma poi, gli accorati appelli furono ascoltati e il Santuario divenne più frequentato e ricercato, soprattutto per il forte richiamo che un frate francescano, padre Vincenzo Ronga, esercitava con i suoi pomeriggi dedicati all’Adorazione, alle preghiere di guarigione, ai canti, benedizioni, tanto ascolto e tanta dedizione ai fedeli... Padre Vincenzo, però, fu molto osteggiato e infine trasferito lasciando di nuovo nel “silenzio” un luogo che si presta alla contemplazione quanto alla gioia tipica dei francescani. Ancora si piange la sua "salita al Cielo" giunta rapida e inattesa a causa di un male incurabile che lo ha portato via in soli 50 giorni.

FRATE FRANCO

Ora, al Santuario Madonna della Libera di Castellammare di Stabia è arrivato un nuovo frate responsabile della struttura.

È, appunto, padre Franco Picardi, animatore dei “Lumi Viventi di Misericordia”, una onlus di preghiera e carità molto attiva intorno a lui, fondata 15 anni fa e cresciuta fino a contare centinaia di persone che lo seguono e lo aiutano ovunque vada.

Ma, stranamente, se a decine, ogni giorno, partono da Nola - dove in passato ha radunato intorno a sé tante anime - per rendersi disponibili come volontari per il Santuario stabiese, sono proprio i fedeli della città del Castello affacciato sul Golfo a disertare la suggestiva e panoramica cappellina del X secolo, fondata da monaci benedettini intorno alla sacra immagine della Madonna con in braccio il bambino Gesù e ai lati San Giovanni Battista e il Vescovo Cataldo di Sorrento, un affresco definito come una gemma dell’arte bizantina.

Nel 1897 la chiesa venne donata ai frati cappuccini. E continua ancora oggi la tradizione con i fraticelli di Francesco ad accogliere i fedeli per ogni bisogno.

ED ORA

Con padre Franco c’è da attendersi una rivitalizzazione del Santuario, che si ispirerà alla devozione dell’immagine di Gesù della Divina Misericordia, come fu ispirata da Santa Faustina Kowalska, tanto cara a San Giovanni Paolo II, e anche a Papa Francesco.

Domenica, 27 ottobre, è annunciato infatti un evento di grande portata per i devoti della Divina Misericordia, che alle ore 15 recitano la Coroncina con don Pasqualino di Dio, missionario del movimento ispirato dalla suora polacca. «Domenica invitiamo tutti alle Nozze di Cana, una giornata di preghiera, insieme con don Pasqualino di Dio - spiega padre Franco - in cui celebreremo un vero e proprio “sposalizio” di Gesù-sposo e la sua Chiesa, costituita da ciascuno di noi. Ci saranno adorazione, celebrazione eucaristica e poi un pranzo sponsale sontuoso, con 100 commensali, perché abbiamo dovuto bloccare le prenotazioni... a Nola arrivavamo a quasi 300 persone. Ma qui gli spazi non ce lo consentono. Al banchetto possono partecipare solo i prenotati. Alle preghiere che lo anticipano invitiamo tutti a unirsi a noi».

Una assoluta novità al Santuario della Madonna della Libera che promette ancora altre sorprese. Grazie all'intensa e generosa opera dei "Lumi", che da giorni e anche oggi si stanno dando da fare per ripulire, imbiancare, rimettere in funzione gli impianti elettrici e rigovernare gli innumerevoli ambienti della struttura del Santuario,

sono state riaperte tutte le stanze dell’ostello e tutti possono chiedere ora di vivere accanto ai francescani in questo eremo a metà tra il golfo di Napoli e i monti Lattari, con Padre Franco, Padre Francesco e Padre Giuseppe. Vale la pena anche curiosare un po' in questo luogo (tradizionalmente eletto dai fidanzati come angolo sacrale, ideale per celebrare i matrimoni) per respirare la serenità dellanima con l'unione con il Creato, come ha vissuto e predicato il santo fraticello d’Assisi. Preghiera, silenzio, allegria e, afferma Padre Franco: «opere di carità».

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