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CASTELLAMMARE DI STABIA
14 Ottobre 2024 - 18:02
CASTELLAMMARE DI STABIA. Oltraggio alla targa commemorativa dedicata a Norma Cossetto, smontata e sparita dal giardinetto della Villa Comunale di Castellammare di Stabiadove era stata installata il 10 febbraio di due anni fa, per onorare gli italiani vittime della persecuzione in Istria, Fiume e Dalmazia tra il 1943-45. La denuncia è dell’avvocato Ernesto Sica, del direttivo regionale di Fratelli d’Italia che ha inviato una pec al sindaco Luigi Vicinanza per chiedere la ricollocazione della targa nel luogo in cui è stata oltraggiata. Norma Cossetto era una studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano figlia di Giuseppe Cossetto, che era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista e per questo pagò con il martirio nel 1943: catturata da un commando di partigiani jugoslavi di Tito e dai carcerieri – come fu per altre donne - venne ripetutamente violentata, seviziata e infine “infoibata”, insieme ad altri detenuti, legati con fili di ferro, furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani in cui vennero gettati vivi.
Il 9 dicembre 2005, Norma Cossetto fu insignita della Medaglia d'oro al merito civile alla memoria.
Sica denuncia come si sia accorto solo ieri che la targa in Villa Comunale è stata “Smontata da ignoti “, una targa dedicata “a tutti caduti delle Foibe installata sulla panchina tricolore presente sul lungomare comunale di Castellammare di Stabia”. “Lo scorso 4 ottobre – ricorda Sica - è stato l’ottantunesimo anniversario della trucidazione di Norma Cossetto e proprio ieri ci siamo accorti che la targa a lei dedicata è stata smontata”. Sica si dice certo che si sia trattato “di un atto volontario, in quanto la targa era montata in maniera salda, ciò è di una gravità assolutamente inaudita, frutto di qualcuno che ancora prova a percorrere l’ignobile strada del negazionismo nei confronti di quella immane tragedia che vide migliaia di italiani trucidati nelle foibe e centinaia di migliaia di altri nostri connazionali scappare dalle proprie terre di Istria, Fiume e Dalmazia a causa della persecuzione dei partigiani comunisti del maresciallo Tito”. Infine, al sindaco Luigi Vicinanza chiede di “provvedere immediatamente al ripristino della targa”.
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