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oltraggio a Norma Cossetto
15 Ottobre 2024 - 15:47
CASTELLAMMARE DI STABIA. La denuncia ieri e oggi il ripristino: la targa commemorativa alla studentessa vittima delle Foibe, Norma Cossetto, sradicata da un atto vandalico in Villa Comunale, è stata ricollocata al suo posto. «Stamane abbiamo provveduto a installare nuovamente sulla panchina in Villa Comunale la targa vandalizzata in memoria di Norma Cossetto, giovane studentessa uccisa in Jugoslavia e precipitata in una foiba, simbolo del dramma degli italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia nella Jugoslavia comunista del maresciallo Tito», sono le parole del sindaco Luigi Vicinanza che, ha ripristinato l'integrità della "Panchina Tricolore" sulla quale era installata la targa vandalizzata.
La reinstallazione nel primo pomeriggio in Villa Comunale dove Vicinanza si è accertato del lavoro ben svolto insieme con il suo vice Peppe Di Capua. «Castellammare democratica e antifascista ha memoria degli orrori della Seconda Guerra Mondiale, ovunque commessi - ha sottolineato Vicinanza - La nostra città nel 1943 seppe liberarsi da sola dall’oppressione nazifascista, prima ancora dell’arrivo degli Alleati, meritando in seguito per questa gloriosa impresa la medaglia d’oro al merito civile. Volendo citare Antonio Gramsci, possiamo dire, "La Storia insegna ma non ha scolari"».
A denunciare il raid vandalico era stato ieri l'ex consigliere comunale Ernesto Sica, del direttivo regionale di Fratelli d'Italia e sulla vicenda era intervenuto anche Giuseppe Sartore, presidente dell'Unione Istriani in Campania. Norma Cossetto era una studentessa italiana, istriana di un villaggio nel comune di Visignano figlia di Giuseppe Cossetto, che era un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista e per questo pagò con il martirio nel 1943: catturata da un commando di partigiani jugoslavi di Tito e dai carcerieri - come fu per altre donne - venne ripetutamente violentata, seviziata e infine "infoibata", insieme ad altri detenuti, legati con fili di ferro, furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani in cui vennero gettati vivi. Il 9 dicembre 2005, Norma Cossetto fu insignita della Medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Sica, come Sartore, aveva rimarcato come la targa oltraggiata rappresentava un'offesa anche "a tutti caduti delle Foibe".
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