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02 Novembre 2024 - 19:49
L'attore Peppe Lanzetta nei panni del cardinale Tommasone
NAPOLI. "Sono ateo, non credo nel miracolo di San Gennaro. Ma rispetto la fede dei napoletani e ho dentro un segreto che nemmeno Sorrentino conosce..." Così l'attore napoletano, Peppe Lanzetta "si confessa" con il ROMA raccontando una violenza subita da un prete quando era ragazzino.
Peppe, ha provato disagio nel ruolo di quel cardinale che ha rapporti carnali con la giovane Parthenope, su un letto che esce dall'altare?
"Guardi, io ho interpretato un ruolo come il regista mi chiedeva di fare e sto ricevendo molti complimenti per come l'ho reso. Quando un artista, uno sceneggiatore, un regista della levatura di Paolo Sorrentino crea un'opera ha fatto un percorso che non può essere messo in discussione".
Ma che rapporto ha avuto con il suo personaggio così scabroso e imbarazzante per i credenti?
"Da ragazzino sono stato violentato da un prete. E di questo non ne avevo mai parlato ad alcuno. Nemmeno Sorrentino lo sa. Quindi, non mi sono scandalizzato quando mi ha affidato quella parte. Forse ho reso ciò che da sempre pensavo sin da piccolo: che c'era qualcosa che la Chiesa aveva sempre nascosto. Lo stesso prete poi mi ha sposato e mentre celebrava il rito non potevo credere che quella fosse la stessa persona che mi aveva messo le mani tra le cosce. Quindi, per questo, non ho provato difficoltà né imbarazzo nel ruolo di Tesorone".
E che rapporto ha con San Gennaro, lei che è un napoletano verace?
"Devo premettere che non sono credente, pertanto, tutte le figure dei santi per me sono iconografia. Sono ateo e rispetto al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro sono stato sempre molto scettico. Però, convinto studioso e dalla parte della cultura popolare, posso solo rispettare il popolo napoletano che ha diritto a legarsi anche a un sogno, a un'idea che io rispetto. Forse, anche io quando sono in difficoltà, mi ci aggrappo. Ma, fondamentalmente non sono un credente. Anzi, vorrei avere la fede. Ma la fede uno non se la può dare".
Cosa vuol dire a chi non apprezza questo film proprio per i contenuti che sono nel suo ruolo?
"La polemica non serve né alla Chiesa né all'arte. Se uno non è d'accordo e non approva è libero di rimanere nelle proprie convinzioni. Sono tante le opere che talvolta non si amano o non si capiscono. Anche io una volta mi sono trovato al Madre davanti ad opere di un artista di cui non ho capito niente. Mi sono limitato alle impressioni che mi dava in quel momento, soggettive e individuali. Ma per quanto riguarda il mio personaggio nel film Parthenope, il mio modo di sentire la parte e il rapporto con San Gennaro... che le devo dire: le ho confessato che sono stato violentato da bambino, proprio da un prete e lei è la prima a cui l'ho detto. E che sono non credente. E questa è la mia verità".
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