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VIOLENZA A SCUOLA

Pedofilia, picchiano la prof ma era vittima di hacker

Castellammare di Stabia, la donna in ospedale con trauma cranico. Ferito anche il padre. Indagini

Profilo hackerato, professoressa di scuole medie picchiata da genitori che l'accusano di pedofilia

CASTELLAMMARE DI STABIA. Ad agosto ha subito un hackeraggio dei suoi profili Facebook e Instagram, professoressa trentenne viene accusata di pedofilia dagli alunni e viene brutalmente picchiata in classe da una ventina di genitori infuriati. Le hanno strappato ciocche di capelli urlando: "i bambini di Scanzano non si toccano". La donna, insegnante di sostegno in una scuola media di Castellammare di Stabia, ieri mattina, è stata presa a pugni e schiaffi davanti agli alunni e alla presenza dei suoi genitori chiamati in  tutta fretta dagli altri insegnati per farla portare via, quando sulle chat personali della donna sono cominciate ad arrivare minacce di morte.

LA SPEDIZIONE PUNITIVA

Una trentina tra uomini e donne senza freni l'hanno raggiunta in classe, intorno alle ore 10, prima che arrivassero i carabinieri chiamati dalla responsabile del plesso che ha tentato di calmarli e mandarli via, subendo anch'ella aggressioni fisiche e verbali. A nulla sono servite le parole per rabbonirli, ma nemmeno l'arrivo delle forze dell'ordine ha placato gli animi delle famiglie dei bambini della scuola media del quartiere collinare di Castellammare di Stabia, tristemente famoso come ex fortino del clan D'Alessandro.

L'ISTERIA COLLETTIVA 


L'intervento dei militari dell'Arma non è infatti riuscito ad arginare l'isteria collettiva della massa infuriata, tra cui una persona che ha alzato un bastone per tentare di colpire violentemente la professoressa, mentre un carabiniere si frapponeva tra la vittima e l'aggressore. Ma nessuno è riuscito a sottrarre l'insegnante dalle percosse e attualmente, è ricoverata in ospedale con trauma cranico.

LA PAURA DEI BAMBINI PRESENTI

C'erano 140 bambini che si trovavano nelle classi e hanno sentito urla e hanno capito con spavento le intenzioni di linciaggio da parte degli adulti che urlavano e davano calci nei vetri.

LE DENUNCE

Il giorno prima, alcuni genitori avevano già depositato presso i carabinieri, denunce con accuse di pedofilia per presunti video e chat arrivati sui cellulari dei bambini ma dei quali non sono stati finora trovate traccia.

Insegnanti e bambini sono terrorizzati e temono che nei prossimi giorni possano verificarsi altre "spedizioni punitive" anche contro altro personale scolastico. Sembra che la rabbia sia stata scatenata da lamentele di uno studente di 12 anni sospeso dalle lezioni per due giorni, proprio dalla professoressa aggredita che l'aveva sorpreso a fumare nel bagno con una sigaretta elettronica.

Ci sarebbero testimoni che affermano di avere ascoltato il ragazzino e un suo coetaneo architettare una "punizione" per l'insegnante di sostegno alla quale avevano giurato di "farle perdere il posto di lavoro". Coinvolto nel complotto dei ragazzini ci sarebbe anche un bambino disabile minacciato se non si fosse attenuto alle accuse messe insieme dai compagni di classe.

Sono in corso le indagini per appurare la fondatezza delle accuse dei bambini e dei genitori in difesa dei figli. Ma anche sui violenti che si sono introdotti nella scuola di Scanzano e che si sono resi responsabili dell'aggressione alla insegnante e ai suoi genitori, in presenza di minori.

 

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