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14 Settembre 2018 - 17:03
Udienza per l'avvocatessa che "spacciava" legami familiari con il presidente dell'Autorità anticorruzione
di Maurizio Marini
FOGGIA. Solo qualche giorno dopo la sorprendente decisione assunta dal Tribunale di Napoli, dodicesima sezione riesame, di scarcerare l’avvocato Maria Virginia Cantone, che millantava di avere legami familiari con uno tra i più noti giudici del panorama nazionale ed attuale presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele, è stato dato il via ad un altro processo a carico del legale, soggetto oramai su cui indagano varie Procure d’Italia. Tale processo si svolge a Foggia e vede il legale accusato di una pluralità di reati che vanno dalla truffa, al falso in atti giudiziari ed alla appropriazione indebita di consistenti somme di denaro. Anche in tale processo, come quello svoltosi a Napoli pochi giorni orsono, a ricoprire il difficilissimo e scomodo compito di difendere l’accusata è il penalista Dario Vannetiello del Foro di Napoli. Dalle denunzie delle persone offese è emerso che l’avvocato Maria Virginia Cantone, falsamente riferendo ai suoi clienti di essere la sorella del giudice Raffaele Cantone, avrebbe a loro testualmente e falsamente riferito che il predetto magistrato «si sarebbe fatto carico della situazione per sistemare la vicenda presso i competenti organi giurisdizionali». Viceversa, il giudice Cantone era completamente all’oscuro di tutto, oltre che essere completamente estraneo ai fatti di cui processo. Ieri il processo è iniziato subito con una eccezione procedurale sollevata dall’avvocato Vannetiello, accolta dal giudice che ha impedito l’inizio dell’attività istruttoria, con rinvio al 25 settembre. I guai giudiziari dell’avvocato Cantone appaiono consistenti, atteso che già lunedì prossimo, innanzi al Tribunale di Benevento, avrà luogo un’altra udienza di un ulteriore processo che vede come accuse quelle di falso e quelle di patrocinio infedele. In tale procedimento, l’accusata risulta essere sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di Cervinara. Ancora, plurime e gravi le truffe contestate innanzi al Tribunale di Avellino, con danni arrecati superiori ai 300mila euro, condotte illecite effettuate alterando provvedimenti giudiziari, nonché sempre falsamente spendendo il nome di uno dei più noti magistrati italiani, Raffaele Cantone, attuale presidente dell’Anac. Nelle indagini curate prima dalla Guardia di Finanza “Gruppo Giugliano in Campania”, poi dagli inquirenti delle Procure di Pesaro e di Avellino, è emerso anche l’ invio di mail, scritte ed inviate dall’avvocato Maria Virginia Cantone, ma fatte apparire come redatte dal giudice Cantone, anche in tal caso, viceversa, ignaro e estraneo ai fatti. Non solo. L’avvocato avrebbe anche falsamente inviato mail facendole apparire provenienti da Uffici Giudiziari, ivi compreso note a firma di asseriti giudici del Consiglio di Stato. Le motivazioni che hanno portato il Tribunale di Napoli a scarcerare l’avvocato saranno rese note entro 30 giorni.
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