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L'intervista
06 Dicembre 2024 - 14:48
Anna Paratore con Giorgia e Arianna Meloni
Ha la sciarpa biancoceleste ben avvolta intorno al collo e segue ogni azione della Lazio con la passione di una tifosa autentica. Ma tra i tanti sugli spalti dello Stadio Olimpico, in occasione della partita di Coppa Italia tra Lazio e Napoli, lei è una tifosa d’eccezione. È Anna Paratore, mamma di Giorgia Meloni, la prima donna a guidare il governo italiano. Seduta al suo posto, vive la partita con entusiasmo, ma durante l’intervallo si lascia andare a riflessioni intime, quelle di una madre che racconta la propria figlia.
«Non riesco a vederla come Presidente del Consiglio», confida con un sorriso affettuoso. «Per me resta sempre la mia bambina. Quando la vedo in televisione, magari al G7 o accanto ai grandi leader mondiali, penso: “Madonna, è davvero brava". Ma poi, quando ci sentiamo, tutto torna normale. Le chiedo sempre le stesse cose: “Hai mangiato? Ti sei coperta? Come stai?". È difficile vederla in altro modo».
Le sue parole arrivano piene di tenerezza, raccontando un amore che va oltre i titoli e le cariche. «È impossibile per me non pensarla ancora come quella bambina vivace e curiosa, che voleva sapere tutto e fare tutto. Quel carattere non è mai cambiato, ed è forse proprio quello che l’ha portata dove è oggi».
Anna parla anche dell’altra sua figlia, Arianna, e del legame unico che unisce le due sorelle. «Arianna è bravissima. Ha un carattere diverso da Giorgia ma è sempre stata il suo sostegno più grande. È il punto fermo su cui Giorgia sa di poter contare. Sono orgogliosa di entrambe, perché hanno trovato il loro modo di essere forti e speciali».
Tra una battuta e uno sguardo al campo, la mamma della premier ricorda anche i valori che ha trasmesso alle sue figlie: «Ho sempre detto loro che bisogna essere se stesse, leali e dire quello che si pensa, anche quando non è facile. Giorgia l’ha sempre fatto, fin da bambina. Ha sempre avuto il coraggio di difendere le sue idee, anche quando non erano popolari».
Parlando di Ginevra, la nipotina, il volto di Anna si illumina. «È una bambina meravigliosa, sempre allegra e serena. Mi manca tanto, perché purtroppo la vedo poco. Viviamo lontane e lei ha tanti impegni tra scuola, sport e mille attività. Ma Giorgia e il papà sono genitori straordinari. Si vede in Ginevra: è cresciuta in un clima di amore e serenità, ed è una gioia per tutti noi».
Quando il secondo tempo sta per iniziare, Anna si stringe la sciarpa intorno al collo e torna a concentrarsi sulla partita. Ma prima, si lascia andare a un ultimo pensiero che racchiude tutto l’amore e l’orgoglio che prova. «Quando vedo Giorgia in televisione, mi emoziono. Ma per me sarà sempre Giorgia, mia figlia. La donna che ho visto crescere con i suoi sogni, la sua forza. E quello che mi rende più orgogliosa è sapere che, nonostante tutto, è rimasta sempre sé stessa».
Mentre la partita riprende, tra i cori e l’atmosfera dello stadio, c’è una madre che guarda la figlia con lo stesso sguardo di sempre: quello pieno di amore che vede oltre ogni traguardo, perché per lei Giorgia sarà sempre e soltanto la sua bambina.
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