Tutte le novità
i soccorsi fantasma
26 Dicembre 2024 - 16:54
NAPOLI. Più di un’ora di attesa, prima disteso a terra, sull’asfalto di via Tasso, poi in piedi al freddo, appoggiato a un muretto. Ma l’ambulanza, sollecitata ripetutamente dai passanti e dalla Polizia non è arrivata. Paura, apprensione, rabbia e sconforto nel giorno di Santo Stefano al Vomero. Un motociclista di 80 anni, residente nella zona di San Martino, a bordo di una “Suzuki 250”, è caduto - forse a causa di un tombino seminfossato, o del manto stradale sconnesso - in via Tasso, a poche centinaia di metri da piazza Europa.
L’uomo, che indossava il casco, ha perso conoscenza e non rispondeva inizialmente alle domande dei primi automobilisti che si sono fermati per soccorrerlo. Tre poliziotti di una pattuglia della Digos della Questura di Napoli che transitava in zona sono intervenuti. L’anziano è rimasto immobile a terra per alcuni minuti. Le indicazioni dei soccorritori erano di non toccarlo prima dell’arrivo dell’ambulanza, chiamata prima da un passante, che ha telefonato al 118, poi via radio, tramite la centrale operativa della Questura, dai poliziotti. Erano le 10.30, ma il tempo passava e l’ambulanza non arrivava. L’ottantenne ha ripreso conoscenza e si è rialzato con l’aiuto dei soccorritori, appoggiandosi a un muretto per sostenersi. La moto, slittata a diversi metri di distanza (che avrebbe dovuto restare sul posto in attesa dei rilievi della Polizia Municipale) è stata spostata per evitare possibili incidenti. Inutili le richieste dei poliziotti - che hanno aggiunto al dovere di ufficio la componente umana - per sollecitare l’arrivo dell’ambulanza. Tutti in piedi intorno al ferito, compresi i passanti, ad aspettare cercando di capire in che condizioni fosse il motociclista, che non ricordava né la dinamica della caduta né il motivo per cui si trovava in via Tasso. È passata un’auto della Polizia Municipale, ma gli agenti, forse per la presenza dei colleghi della Polizia di Stato, non sono intervenuti. Poi i poliziotti di una Volante hanno dato il cambio ai colleghi della Digos, e via radio hanno chiesto anche loro notizie dell’ambulanza alla Centrale della Questura. Niente da fare. Il freddo era intenso, il motociclista, che avvertiva dolore al ginocchio destro ed appariva ancora confuso, insisteva per poter andare a casa. I poliziotti non hanno potuto impedirglielo. Erano le 11.40, più di un’ora dopo l’incidente e la richiesta di intervento di un’ambulanza. «Siamo stati chiamati alle 10.39 dalla Polizia - dice al ROMA il dott. Giuseppe Galano, direttore della Centrale operativa del 118 - l’operatore ha chiesto alla Polizia il numero della persona che aveva avvertito il 113. Dopo 3-4 minuti, il nostro operatore ha richiamato per avere altre notizie. La persona che ci aveva chiamato ha riferito che il ferito era cosciente, e ricordava il proprio nome e cognome. Alla domanda del nostro operatore se l’ambulanza fosse ancora richiesta, ha detto che il ferito rifiutava il soccorso e voleva andare via. Alle 11.30 ci ha chiamato la Polizia che ha annullato la richiesta di un’ambulanza, ma noi l’avevamo già annullata sulla base della telefonata precedente. È tutto registrato», conclude Galano. Sarà anche così, ma i Poliziotti della Digos e poi della Volante hanno chiesto più volte, in presenza di testimoni, l’ambulanza e il ferito è rimasto sul luogo dell’incidente ad aspettare fino alle 11.40 prima di decidere di andarsene a casa. Che cosa sarebbe successo se le sue condizioni fossero state più gravi? Quanto impiega un’ambulanza - in una giornata senza traffico come quella di Santo Stefano - ad arrivare? «Abbiamo 19 postazioni di ambulanze in città - dice il direttore del 118 - alcune fisse, come in via Conte della Cerra, altre mobili. Al Corso Europa ce n’è una, con un’ambulanza parcheggiata». A poche centinaia di metri, cioè, dal luogo dove un ferito è rimasto inutilmente ad aspettarla per oltre un’ora.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo