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L'anniversario
08 Febbraio 2025 - 14:58
Vandalizzata a ridosso del Giorno del Ricordo la foiba di Basovizza. A quanto si apprende sarebbero comparse alcune scritte in lingua slava, tra cui "Trieste è un pozzo" e "Trieste è nostra". Sul posto il personale della Digos della questura di Trieste per le indagini. Al lavoro le forze dell'ordine per rimuovere le scritte.
Meloni: "Luogo sacro, oltraggiata intera Nazione"
"La Foiba di Basovizza è un luogo sacro, un monumento nazionale, da onorare con il silenzio e con la preghiera. Oltraggiare Basovizza, per di più con scritte ripugnanti che richiamano a pagine drammatiche della nostra storia, non vuol dire solo calpestare la memoria dei martiri delle foibe ma significa oltraggiare la Nazione intera. Ciò che è accaduto è un atto di gravità inaudita, che non può restare impunito", il commento della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni dopo l'accaduto.
Associazione Nazionale Dalmata: "Gesto inutile, verità oggi inconfutabile"
La vandalizzazione della foiba di Basovizza "è un gesto inutile per una realtà storica che è scientificamente accertata. Il resto sono solo rigurgiti di poco conto che dimostrano la disperazione di pochi rispetto alla non accettazione della verità storica, un atto veramente deplorevole e raccapricciante perché, al di là delle tue ideologie, vai a profanare la memoria dei morti", dice all'Adnkronos la presidente dell'Associazione Nazionale Dalmata, Carla Cace.
Sugli autori delle scritte, Cace non si sbilancia: "Potrebbe veramente essere stato chiunque a farle, però sicuramente è qualcuno che, non potendo più negare, perché il negazionismo su questo argomento è proprio antistorico, allora cerca di provocare, di ridimensionare. Qui si è passati dal negazionismo al giustificazionismo tante volte; però per fortuna, seguendo questa vicenda da vent'anni e oltre, posso dire che sono proprio quattro gatti. Per fortuna".
Sul tema del ricordo "c'è ancora tanto da fare: ci sono delle lacune storiche importanti e per molti questo è un argomento con ancora una conoscenza sommaria. C'è ancora da fare ricerca, perché in realtà noi sappiamo bene che ci sono decine di foibe inesplorate; bisognerebbe fare un grande lavoro culturale, con ricerche, pubblicazioni e, magari, qualche produzione come serie tv e film. Ma, soprattutto, bisogna allargare anche l'analisi del contesto, perché la tragedia delle foibe non fu solo una tragedia italiana, ma una tragedia europea: oltre agli italiani, nelle foibe ci sono anche gli oppositori politici di Tito, tanti sloveni e croati. Fu una vera e propria pulizia etnica per fini politici. Bisogna europeizzare la vicenda e inserirla a pieno titolo nelle tragedie dei totalitarismi. Altrimenti - conclude Cace - resterà sempre una storia raccontata in maniera parziale, di cui si conosceranno i confini in maniera parziale".
"Lo sfregio compiuto a Basovizza è un atto grave e intollerabile che offende profondamente la memoria storica del nostro Paese e, ancor più, le vittime delle foibe - dichiara il presidente della Camera, Lorenzo Fontana - Proprio nell'imminenza del Giorno del Ricordo, questo gesto è un oltraggio alla sofferenza di chi ha vissuto quel dramma. Esprimo la mia ferma condanna per le ignobili scritte e rivolgo un pensiero di profonda vicinanza a tutti coloro che portano ancora oggi il peso di quella tragedia, agli esuli e ai loro familiari. La memoria e il rispetto devono essere pilastri irrinunciabili del nostro vivere civile".
Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esprime “forte indignazione e ferma condanna per questo ignobile gesto, che rappresenta un oltraggio non solo alle vittime delle Foibe, ma anche ai valori di rispetto, memoria e unità che il Giorno del Ricordo intende preservare". “Simili episodi di intolleranza - continua il titolare del Viminale - non possono essere tollerati. Nessuna ideologia o estremismo potrà mai cancellare la memoria di chi ha sofferto e pagato con la vita il solo fatto di essere italiano. I responsabili di questo atto vergognoso saranno individuati e perseguiti con la massima severità, perché la memoria di chi ha sofferto non può e non deve essere oltraggiata impunemente".
Scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani: "Oltraggiare la memoria dei caduti delle Foibe significa continuare a perseguitare chi è stato brutalmente ucciso, solo perché era italiano. Condanna per questo gesto così vile che punta solo a minare il dialogo fra popoli che vogliono guardare verso un futuro di pace''.
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