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La decisione
13 Marzo 2025 - 21:06
L'avvocato Dario Vannetiello
In totale accoglimento delle ragioni giuridiche formulate dal cassazionista Dario Vannetiello e dall’avvocato Ada Rosito, la Suprema Corte, nonostante il contrario avviso del Procuratore Generale, ha annullato la sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Bari in data 07.03.24 nei confronti di Roberto Dello Russo.
I reati contestati erano plurimi: detenzione e porto in luogo pubblico di una arma da fuoco nonché delitto di lesioni subite da un passante, reati aggravati dalla recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale.
La vicenda era più ampia ed era quella del conflitto a fuoco, avvenuto il 30.06.2015 a Terlizzi nella pubblica via ed in pieno giorno, tra il gruppo di Gioacchino Baldassarre ed i suoi tre fratelli con Roberto Dello Russo, all’epoca loro antagonista nelle attività criminali.
In primo grado Dello Russo fu condannato dal Tribunale di Trani ad anni 13 di reclusione anche per il delitto di tentato omicidio, mentre la Corte di appello di Bari lo assolse da tale grave delitto, riducendo la pena ad 3 e mesi 4 di reclusione per i restanti delitti, condividendo la tesi sostenuta dall’avv. Giusida Sanseverino, la quale ruotava intorno alla assenza della volontà omicida di Dello Russo il quale avrebbe agito per difendersi dalla aggressione dei Baldassarre.
L’annullamento della sentenza è totale e dovrà procedersi ad un nuovo giudizio innanzi a diversa sezione della Corte di appello di Bari, seppur si profila all’orizzonte il superamento dei termini di prescrizione con conseguente polverizzazione della condanna emessa a carico di Dello Russo.
L’esito del processo in favore di Dello Russo appare clamoroso anche perché pare contrastare con la condanna per tentato omicidio ai danni di Dello Russo inflitta a Gioacchino Baldassare e Giuseppe Baldassarre costoro partecipanti al medesimo conflitto a fuoco in pieno giorno che scosse la comunità di Terlizzi.
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