Tutte le novità
torre annunziata
14 Aprile 2025 - 09:06
TORRE ANNUNZIATA. Il futuro del Cmo dipende dalla Corte di Cassazione. La sezione civile, dovrà occuparsi del ricorso proposto dal centro medico specialistico contro un decreto della Corte di Appello di Napoli che boccia il concordato preventivo e di fatto apre le porte della liquidazione giudiziale, il termine adoperato dal Legislatore per addolcire quello che per secoli è stato chiamato fallimento. La sezione penale, invece, dovrà esaminare il ricorso della Procura della Repubblica di Torre Annunziata contro la decisione del Tribunale del riesame di Napoli che ha annullato il sequestro milionario dei beni alla Gigante Immobiliare, una società che secondo la Procura è una delle cassaforti utilizzate dalla Cmo per evadere il fisco. Il reato ipotizzato è quello di bancarotta fraudolenta e si parla di milioni. Il centro medico polispecialistico, al centro di un tornado giudiziario, è appeso ad un filo. Sommerso da debiti, soprattutto col fisco, La vicenda giudiziaria è un intrigo da serie tv, con colpi di scena a ripetizione. Per evitare il fallimento, il CMO si rivolge ad una squadra di specialisti, tra cui spicca il commercialista torrese Vincenzo Sica. Il Tribunale nomina tre commissari, tra cui un docente universitario e un avvocato del Nolano, Carmine Romano, che figura anche tra i legali del Savoia Calcio, il sodalizio calcistico di cui è presidente Nazario Matachione, il re delle farmacie e che vanta, tra i consulenti, professionisti del calibro del commercialista Vincenzo Sica. L’idea è quella del concordato preventivo, un accordo coi creditori che deve essere omologato dal Tribunale a determinate condizioni e che necessita del voto dei creditori. Il sistema è quello della maggioranza. L’agenzia delle entrate, creditrice di quasi un milione di euro, vota contro ma il Tribunale fa passare ugualmente il concordato, interpretando favorevolmente la norma sul cram down fiscale: in pratica, secondo il Tribunale (Presidente il dott. Abete, relatore la dott.ssa Magliulo, a latere il dott. Pisapia) il fisco non ricaverebbe di più se la società andasse in liquidazione e allora il suo voto non può essere considerato. Una decisione che non è andata giù alla Procura di Torre Annunziata, che aveva chiesto il fallimento e il sequestro, concesso dal GIP, di oltre undici milioni della Gigante Immobiliare, una società a cui il CMO aveva ceduto anche dei crediti da azionare contro un’altra società, la Torre M2, una immobiliare pura che nella compagine societaria ha annoverato, per un periodo, lo stesso presidente del Savoia, Nazario Matachione. Entrambe le decisioni vengono impugnate e ribaltate. Quella civile, dalla Corte di Appello di Napoli che giudica negativamente il concordato e spinge verso il fallimento. Quella penale davanti al Tribunale del riesame di Napoli che annulla il sequestro per bancarotta. Ora si aspetta la parola definitiva da parte della Cassazione, sia civile che penale. La partita decisiva per il CMO e per i lavoratori che intanto stanno mandando avanti il centro medico specialistico, si gioca a Roma, al Palazzaccio di Piazza Cavour.
©riproduzione riservata
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo