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LETTERA AI LETTORI
07 Maggio 2025 - 09:15
Cari amici lettori, siamo in tempo di conclave e l’attenzione generale è rivolta all’elezione del nuovo Papa. Io credo che un nuovo Papa sia adeguato ai tempi solo se lo Spirito Santo nomina un inviato speciale che impedisca la trasformazione, in Italia, del cattolicesimo in islamismo.Io sono sconvolto per un evento che mi appare incredibile e spaventoso, anche se la “pubblica opinione”, a parte il quotidiano “Libero” non appare abbastanza interessata. Il fatto è accaduto in provincia di Treviso. Alcune classi della scuola dell’infanzia “Santa Maria delle Vittorie” di Ponte della Priula sono state condotte dall’insegnante al Centro culturale islamico “Emanet” di Susegana.
La scuola, si badi beni, è parificata, il suo legale rappresentante è il parroco don Andrea Sech. Questi, unitamente alla direttrice Stefania Bazzo e all’insegnante Stefania Pillon, ha spiegato, come riferisce il quotidiano cattolico “Avvenire”, che «Mettere al centro i nostri bambini e il loro bisogno di essere accompagnati nella crescita ci ha fatto scegliere di andare in visita al Centro culturale, accolti e accompagnati dall’imam Avnija, che ben conosciamo. I genitori erano stati informati e avevano dato il consenso. La scelta rientra nel progetto educativo della scuola che riprende le linee nazionali e che tiene in considerazione la presenza di tante culture e nazionalità tra i bambini della scuola stessa». Nel centro visitato, come negli altri simili, c’è un “luogo di preghiera” (traduco: una moschea).
Qui i bambini, dopo aver ascoltato un discorso dell’imam, si sono inginocchiati in direzione della Mecca per la preghiera secondo il rito islamico. La foto dei bimbi inginocchiati alla maniera islamica, pubblicata dalla stessa scuola, ha suscitato la giusta indignazione di alcune famiglie. Lo Stato si è mosso: il ministro Valditara ha incaricato l'ufficio scolastico regionale di avviare gli opportuni approfondimenti sul caso per accertare se siano state rispettate le norme sulla parità scolastica e il progetto educativo. In verità, lo Stato non mi sembra sia abbastanza avanti nell’applicazione dell'art. 8, 2° comma, della Costituzione. Tale norma prevede che “Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i loro statuti, in quanto non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano”. Non credo che siano in molti ad aver letto accuratamente il Corano, come ho fatto io: se lo avessero fatto è ben chiaro che le norme sugli infedeli e sulle donne sono incompatibili con il nostro ordinamento.
Ma non hanno nemmeno letto le cronache sulle cose che fanno gli islamici in Italia? Dall’uccisione delle figlie alle uccisioni e ai ferimenti a caso, dalle violenze sessuali a quelle, sessuali o meno, di gruppo, appare evidente la incompatibilità dei fedeli di Allah con le nostre leggi e i nostri costumi. Se tutto questo non bastasse, ci sono le “benevole” sentenze che prendono in considerazione la religione islamica dell’imputato per escludere o attenuare le pene previste dal nostro ordinamento. Quando verrà una nuova Isabella di Castiglia, capace di rimpatriare tutte le famiglie islamiche che ci hanno invaso, ad eccezione di quelle che rispettano e applicano pienamente i principii della nostra nazione?
La Chiesa cattolica è molto peggiore dello Stato italiano: sembra animata da un assoluto “cupiodissolvi”. Essa ha conservato un assoluto silenzio e, del resto, il parroco rettore della scuola e l’imam sono amici per la pelle. Anche il quotidiano cattolico ha pubblicato la notizia, sopra riportata, senza alcun commento, come accettasse il comunicato della scuola. Nessun altro, nella Chiesa, ha fiatato. Ci avviamo all’introduzione della Shari'a? Eppure, la legge di Maometto è molto diversa dalle parole di Cristo. Gli islamici vogliono il dominio, quello che Satana offrì e Cristo rifiutò. Cristo ordinava di amare i propri nemici, Maometto di colpire dietro la nuca, finché non morissero, gli infedeli che rifiutavano di convertirsi.
L’apostata, per l’Islam, deve essere ucciso. Tutti sembrano volere, come me, un Papa che ci parli di Cristo e non dei migranti. Ma un tale Papa, oltre che non entrare scalzo nella moschea e non baciare la mano all’imam, dovrebbe aver cura di evitare che i parroci mandino i bambini a pregare Allah, preparando loro all’apostasia e tutti i cattolici italiani a seguire la legge coranica. Un Papa come Pio V o come Pio X, insomma.
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