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Vaticano

Robert Francis Prevost è il nuovo Papa con il nome di Leone XIV

Classe 1955, è nato a Chicago: «Vogliamo essere Chiesa che cerca sempre pace, carità, vicina a chi soffre»

Robert Francis Prevost è il nuovo Papa

Robert Francis Prevost

Il cardinale americano Robert Francis Prevost è il 267esimo Papa. Si chiamerà Leone XIV. Lo ha annunciato dalla Loggia delle benedizioni, il cardinale protodiacono Dominique Mamberti.

Prevost, classe 1955, è nato a Chicago. «Il primo Papa americano», scrive il New York Times. «Il nuovo Pontefice è Robert Prevost degli Stati uniti, il primo Papa americano nella storia», gli fa eco la Cnn. 

Le prime parole del Santo Padre Leone XIV ai fedeli in piazza San Pietro

Fratelli e sorelle,

Perseverante è l’amore che proviene da Dio, Dio che ci ama tutti, incondizionatamente. Nelle nostre orecchie risuona ancora quella voce fragile ma piena di forza, quella voce di Papa Francesco, che benediva Roma e, con Roma, l’intero mondo, la mattina di Pasqua. Oggi, con umiltà, mi unisco a quella stessa benedizione.

Dio ci vuole bene. Dio vi ama. E il male non prevarrà.
Siamo tutti nelle mani di Dio. Perciò, senza paura, andiamo avanti: uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi. Siamo discepoli di Cristo. Egli ci precede, ci guida, ci illumina. E questo mondo, assetato di luce, ha bisogno di Lui più che mai. L’umanità ha bisogno di Cristo come ponte verso Dio, ponte verso l’amore.

Vi invito ad aiutare me e ad aiutarvi gli uni gli altri, a costruire ponti, a cercare il dialogo, l’incontro, l’unità: per essere un solo popolo, un popolo di pace.

Ringrazio Papa Francesco: la sua testimonianza, il suo coraggio, la sua dolcezza hanno mostrato al mondo il volto misericordioso del Padre.
Ringrazio i confratelli cardinali che hanno riposto fiducia in me, chiamandomi ad essere successore di Pietro, servo dei servi di Dio. Con voi e tra voi, voglio camminare come Chiesa unita, Chiesa missionaria, Chiesa della giustizia e della pace, Chiesa senza paura, per proclamare il Vangelo.

Sono figlio di Sant’Agostino, e con le sue parole dico: “Con voi sono cristiano, per voi sono vescovo”. In questo spirito vogliamo camminare insieme verso quella patria che Dio ha preparato per tutti noi.

Alla Chiesa di Roma, saluto con particolare affetto. Sia sempre una Chiesa aperta, accogliente, costruttrice di ponti, capace di carità e dialogo, come queste braccia di Piazza San Pietro che abbracciano il mondo intero.

Permettetemi anche una parola per mi querida diócesis de Chiclayo, in Perù. A quel popolo fedele che ha camminato con me, che ha condiviso la sua fede e dato tanto: grazie. Voi siete parte del mio cuore e della mia storia.

A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, d’Italia, e del mondo intero: vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che accompagna, soprattutto i più deboli, i sofferenti, gli ultimi.

Oggi, nel giorno della Supplica alla Madonna di Pompei, invochiamo con fiducia l’intercessione della nostra Madre. Maria, che sempre cammina con noi, ci accompagni con la sua dolcezza, con la sua forza.
La pace sia con voi.

 

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