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Medicina, “test” con tre esami

Chimica, Fisica e Biologia saranno prove rigorose e cruciali per passare il semestre di prova

Stop test d'ingresso a Medicina è legge, addio a numero chiuso: accesso sarà libero

NAPOLI. Il percorso per diventare medico sta per subire una trasformazione radicale, con l'abolizione dei tradizionali test d'ingresso a favore di un semestre aperto. Con il passare dei giorni, e in attesa dei decreti ministeriali che ne definiranno i dettagli, le nuove regole per l'ammissione alla facoltà di Medicina si delineano con maggiore chiarezza, introducendo un sistema che punta sulla valutazione del merito e della preparazione degli studenti. Gli aspiranti medici dovranno superare tre esami cruciali: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia.

Ogni materia assegnerà sei crediti formativi e prevederà un massimo di due appelli per ciascuno, con un intervallo di almeno quindici giorni tra l'uno e l'altro. Le prove saranno rigorose: i candidati dovranno rispondere a trentuno domande per ogni insegnamento, con un tempo limite di 45 minuti. La valutazione avverrà in trentesimi, con l'eventuale aggiunta della lode. Le università, nel rispetto della propria autonomia, avranno il compito di disciplinare la didattica e adeguare i piani di studio. La Ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, ha sempre ribadito l'importanza delle lezioni in presenza, pur lasciando la possibilità di collegamenti a distanza in casi specifici. Una delle novità più significative è la possibilità di iscriversi al semestre aperto per un massimo di tre volte.

Questo significa che chi non riuscirà ad accedere al secondo semestre di Medicina avrà comunque la possibilità di utilizzare i crediti formativi ottenuti per iscriversi a un altro corso di studi nell'area biomedica, farmaceutica, sanitaria o veterinaria, valorizzando così il percorso svolto. Presumibilmente, tra fine novembre e i primi di dicembre, circa 60mila giovani affronteranno queste prove, per un totale di circa 21mila posti disponibili. Le università di Napoli, in particolare la Federico II, saranno tra le protagoniste di questa nuova fase di selezione, accogliendo un gran numero di aspiranti medici. Tuttavia, la novità non convince tutti. L'associazione dei dirigenti medici Anaao-Assomed ha espresso forti perplessità, definendo il nuovo meccanismo "macchinoso" e prevedendo un aumento dei ricorsi. Il segretario, Pierino Di Silverio, ha avvertito che questa riforma rischia di "posticipare la selezione", generando ulteriori complessità. Dispersione scolastica: l'Italia si avvicina all'obiettivo europeo.

Parallelamente al dibattito sull'accesso a Medicina, l'Istituto Invalsi ha diffuso dati incoraggianti sulla dispersione scolastica in Italia. Nel 2024, il fenomeno si attesta al 9,8%, un valore che avvicina l'Italia all'obiettivo europeo del 9% previsto per il 2030. Un risultato frutto di un percorso di miglioramento significativo. Roberto Ricci, presidente Invalsi, ha spiegato che «dal 2000 a oggi l'Italia ha compiuto significativi progressi: dal 25,1% del 2000, uno dei più elevati nell'Unione Europea, il valore nel 2023 ha raggiunto il 10,5%, e nel 2024 si è attestato al 9,8%». Questi progressi sono attribuiti a «politiche educative mirate e interventi specifici».

Anche in Campania e a Napoli, nonostante le sfide socio-economiche, si è assistito a un impegno crescente per ridurre questo fenomeno. Nonostante gli incoraggianti progressi, Ricci ha ammonito che «permangono sfide significative che richiedono ulteriori sforzi per garantire un'istruzione equa e realmente inclusiva per tutti». La lotta alla dispersione scolastica rimane una priorità, affinché ogni studente, dalla grande città come Napoli al più piccolo comune, possa avere le stesse opportunità di crescita e realizzazione.

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