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Teatro Grande Pompei

Gran finale Festival Internazionale Cinema Pompei

Questa sera i premi con Sergio Assisi, Neri Parenti e Luca Ward. Nella giornata per il "cineturismo", la presidente dell'evento, Borelli accusa il ministro Santanché: «Invitata, non ha risposto»

Gran finale Festival Internazionale Cinema Pompei

Da sinistra, Sergio Assisi, Annarita Borelli, Enrico Vanzina

POMPEI. Chiude questa sera, con la premiazione dei film in concorso, la prima edizione del Festival Internazionale del Cinema Pompei. C'è grande attesa per conoscere le scelte della giuria che hanno determinato a chi andranno i trofei per migliore lungometraggio e migliore e cortometraggio proiettati durante la settimana dedicata al "Cinema e Identità". La premiazione avverrà nel meraviglioso scenario dell'antica Pompei, con il palco allestito al Teatro Grande.  La serata sarà condotta da Sergio Assisi. La kermesse si è svolta nel Multisala Nexus di Torre Annunziata.

Inoltre, Premi alla carriera a due figure emblematiche del panorama cinematografico italiano: il regista Neri Parenti e l'attore Luca Ward. A rendere unica la serata, le performance artistiche dell'Orchestra della Banda dell'Esercito Italiano, il soprano Lucia Rubedo, e i Soul Food Vocalist, che accompagneranno il pubblico in un viaggio emozionale attraverso la musica e il cinema.

I FILM IN CONCORSO
Il Festival Internazionale del Cinema di Pompei ha presentato una selezione di film in concorso che esplorano temi universali e contemporanei attraverso uno sguardo globale. Tra i lungometraggi, troviamo il potente racconto di emancipazione femminile in Nawi: dear future me (Kenya/Germania), il coinvolgente dramma sociale di Petites mains / Striking at the Palace (Francia), che narra delle lotte sindacali al femminile, e la commedia musicale In the Nguyen Kitchen (Francia), che esplora le identità migranti attraverso il rapporto madre-figlia. "La vida es otra cosa" (Messico), un road movie poetico, e il surreale Let's meet at Angie's bar (Giappone) completano un panorama variegato di storie di identità e inclusione. Altri titoli significativi includono il thriller "Confidente" (Turchia), ambientato in un sexy-call center durante un terremoto, e la riflessione sulla memoria in Sally's Memory (Cina). A rappresentare l'Italia, Da cosa nasce cosa gioca con le diversità culturali tra Nord e Sud Italia, in una commedia divertente e ricca di spunti.
A queste si affiancano tredici cortometraggi italiani, che riflettono sulla società contemporanea con voci nuove ed emergenti. La selezione si distingue per la sua capacità di esplorare il mondo attraverso storie personali e universali, offrendo al pubblico un'esperienza cinematografica emozionante e riflessiva.

Ieri la giornata dedicata all'economia turistica che il cinema sviluppa diffondendo nel mondo conoscenza su luoghi e culture sconosciute.

«Il cinema riesce a elevare del 2-3 per cento il pil delle città in cui si gira un film di successo, perché attrae turisti e sviluppa un grande indotto economico culturale»ha spiegato il prof Domenico Apicella, docente dell’Università di Salerno, esperto delcampo. Durante il suo intervento, Apicella ha espresso perplessità per l’assenza di rappresentanti istituzionali alla giornata dedicata al “Cineturismo” nell’ambito del Festival Internazionale del Cinema Pompei e testimoniando che lo stesso atteggiamento ha purtroppo anche recentemente sperimentato in conferenze portate direttamente al Senato, alla presenza di centinaia di studenti.

Annarita Borelli, presidente del Festival, ha rivelato che questo evento non ha raccolto l’interesse del ministro del Turismo Santanchè «nonostante sia stata contattata e invitata». Eppure, per il grande nome che ha Pompei nel mondo e per il tema “cinema e identità” ci si aspettava «che le istituzioni facessero del loro meglio per intestarsi l’iniziativa» ha aggiunto Apicella. Con il direttore artistico, Enrico Vanzina, nell'ultima giornata dedicata alcineturismo, hanno dialogato l’attore e regista Sergio Assisi e il regista Neri Parenti. Assisi ha raccontato di avere vissuto lo strepitoso successo delle location della serie Capri di cui è stato protagonista. Il film che ha presentato ieri Assisi è stato girato a Ischia e mira a riprodurre lo stesso effetto attrattivo sul turismo dell'isola verde.

Vanzina ha spiegato che ricerche effettuate negli Stati Uniti, sui grandi tour operator e compagnie di viaggio, hanno dimostrato che «più del 60% delle mete scelte nel mondo nascono dal desiderio dei viaggiatori di visitare luoghi che hanno creato suggestioni da immagini di film o fiction». È successo con Procida, dopo il film Il Postino, con Matera per il film The Passion, ma anche con Venezia e Roma per James Bond. Per Napoli, il boom di curiosi è stato registrato dopo la fiction l’Amica geniale, che ha attratto visitatori a Bagnoli e Torre Annunziata, dove sono state girate le scene delle puntate.

Il regista Neri Parenti ha ripercorso la sua formazione e gli esordi da regista: partito ventenne con un praticantato in RAI, dove gli veniva negato di accedere alla professione («Mi dicevano: tre sono le regole, stai tre metri dietro alla macchina da presa, non calpestare i cavi e non rompere le scatole», ha raccontato), ha poi raggiunto il top del successo con Fantozzi, interpretato da Paolo Villaggio («Ci intendevamo perché entrambi eravamo cinici»). Intervistato dal "ROMA", Vanzina ha spiegato che per i giovani «non esiste una scuola dove si può imparare a fare il regista, meglio può riuscire chi ha già talento da scrittore. Ma essere regista richiede molteplici capacità tecniche, amministrative, psicologiche, relazionali, di adattamento. Devi saper scegliere la colonna sonora e anche occuparti della distribuzione. È un mestiere che si impara solo sul set».

DIEGO ARMANDO MARADONA SUL SET

Insieme, i due registi hanno raccontato di avere subito il fascino di Diego Armando Maradona quando - “lui già molto malato” - gli fu richiesto di girare delle scene nel film Tifosi. «Era una persona molto buona e umile - ha raccontato Parenti - circondato da persone pessime. Ma lui era sempre gentile e quando tardava all'appuntamento sul set, faceva mettere in fila tutti i presenti per poi stringere la mano a ciascuno per scusarsi personalmente con ciascuno. Tutta la troupe rimase incantata quando chiese dove doveva tirare il pallone. Gli indicammo un punto e lui: zac, lo lanciò preciso lì. Era un genio».

SE I FILM SONO DEI FLOP

Elogi da parte di Enrico Vanzina a tutti gli attori napoletani, decine, con i quali ha lavorato: «Ho conosciuto i fratelli De Filippo, Totó, ma poi i nuovi talenti, da Salemme a Biagio Izzo, Buccirosso... grandi professionisti, dei signori». E sul cinema italiano, Parenti ha affermato: «Vive un periodo florido, si producono circa 600 film all’anno, dando lavoro a macchinisti, sceneggiatori, attori, registi… ma in sala ne escono solo una ventina. Quindi, 580 li pagano i sostegni al cinema. Quindi li paghiamo noi. Significa che si potrebbero fare quei finanziamenti a produzioni che garantiscano maggiore qualità al Cinema italiano». 

E un profondo sconforto è stato espresso dai due registi per l’implicita censura a cui induce il politically correct a cui, chi non si attiene perde i sostegni istituzionali, ma che ha tolto spontaneità a tante produzioni di film che avrebbero il compito di “fotografare” la realtà sociale rappresentata.

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