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I FASTI NEL DEGRADO

Torre Cervati: un dossier sullo scempio e nuova interrogazione

Il professor Enrico Totaro è autore della pubblicazione in difesa dell'antica Torre di avvistamento

Torre Cervati: un dossier sullo scempio

NAPOLI. L’ultimo SOS per l’Arco settecentesco di Via Torre Cervati è un libro-dossier firmato da un residente della zona che ricostruisce dal Medioevo in avanti le vicende della antica Torre di avvistamento di cui l’Arco era parte. L’ autore è il prof. Enrico Totaro già docente di Sistemi portuali all’Università di Cosenza, che ha all’attivo pubblicazioni sulla storia di Napoli e delle isole del Golfo.

Il libro-dossier “Salvare Torre Cervati” circola di mano in mano tra gli abitanti della strada tra Chiaia e Fuorigrotta, che combattono da anni contro l’indifferenza delle istituzioni. Citando fonti come la rivista di Benedetto Croce “Napoli Nobilissima”, il prof. Totaro contestualizza la storia dell’Arco di Torre Cervati. La torre di avvistamento si ampliò – scrive Totaro – “entrando a far parte della proprietà terriera dei marchesi Cervati “, famiglia nobile del Cilento con rami a Lecce e a Napoli. Nei decenni successivi si ebbero diversi passaggi di proprietà, poi la Torre entrò a far parte dei possedimenti del marchese Pietro Patrizi di Ripacandida, nobile famiglia di Lecce.

A lui è da attribuire la collocazione nel 1779 di una lapide, ancora visibile sull’Arco di Torre Cervati, che ribadiva il suo diritto esclusivo a cacciare ed a risiedere nella proprietà, una masseria di circa 45 mila ettari. I marchesi Patrizi dettero splendore alla masseria e all’intera zona e in via Manzoni e a poche decine di metri dal’ Arco di Torre Cervati, esiste ancora Villa Patrizi, magnifico esempio di architettura dell’800. Ma il presente dell’antica masseria e dell’ Arco in tufo è solo degrado e abbandono. Ieri i consiglieri comunali di Forza Iris Savastano e Salvatore Guangi hanno presentato una nuova interrogazione all’assessore al Patrimonio del Comune Pierpaolo Baretta.

«Un intervento sull’Arco di via Torre di Cervati non è più differibile – dice Savastano - il Comune, che ne è proprietario, come ha chiarito ufficialmente il Ministero della Cultura, ha il dovere di avviare con urgenza le procedure di restauro per tutelare un manufatto storico in stato di grave abbandono. Nel frattempo – aggiunge il consigliere di FI – va effettuata ad horas una bonifica dell’area, recintata da Napoli Servizi, che versa in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, tra rifiuti accumulati e proliferazione di insetti. L’assessore Baretta aveva annunciato un intervento a gennaio, ma nulla è stato fatto».

                                       

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