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CASA DEL FASCIO

Dal contenzioso a 170mila euro del Comune all'Azienda

"Ma qual è il vantaggio della città?" il Movimento Democratici e Progressisti presenta una interrogazione

Dal contenzioso a 170mila euro del Comune all'Azienda

CASTELLAMMARE DI STABIA. Via le transenne alla Casa del Fascio che presto diventerà Biblioteca comunale. Ma a quale prezzo per il Comune? Se lo chiede il consigliere comunale di Centrosinistra, Maurizio Apuzzo di Base Popolare Democratici  Progressisti. In una interrogazione urgente chiede, infatti, le ragioni di una transazione tra Comune e ditta edile (ATI Valentino Giuseppe - Impregiva srl) che era incaricata con appalto (assegnatole oltre 10 anni fa) per la ristrutturazione dell'edificio in Corso Garibaldi, sul lungomare di Castellammare di Stabia.

Il Comune ha proposto una transazione: sarebbe idisposta a pagare 170mila euro per tornare in possesso dell'edificio, transennato da oltre 10 anni, da quando cioè - non essendo stati consegnati i lavori nei tempi pattuiti con l'ATI - partì un lunghissimo contenzioso che tuttora richiederebbe tempi lunghissimi per l'esecuzione di ennesimi accertamenti tecnici necessari a rilevare le responsabilità dell'azienda sul "ritardo" nella consegna dei lavori, e la presunta compromissione del bene, con ulteriori necessari finanziamenti per il suo recupero.

Bpdp chiede se fare uscire indenne l'impresa da una vicenda (che la gestione commissariale che ha preceduto l'attuale amministrazione cittadina non volle liquidare) valga davvero la pena per le casse comunali. E se questa soluzione non fa rischiare al Comune la perdita dei finanziamenti assegnati decenni fa per il restauro dell'ex Casa del Fascio.

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