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Le mille verità di Garlasco come un giallo a puntate

Povera Italia, costantemente incapace di raggiungere una qualsiasi verità

Caso Garlasco, il Ris nella villetta dei Poggi con scanner e droni

Garlasco è un tranquillo borgo della Lomellina. Conta meno di 10mila abitanti, una storia tutt’altro che trascendentale, sulla strada francigena della Lombardia. Senza il delitto di Chiara Poggi molti non conoscerebbero nemmeno la sua esistenza. Ma l’altra sera, cambiando canale, ritrovavo immagini e riflessioni pressoché identiche. Due reti Rai e due canali Mediaset, a quasi dieci anni dal delitto, riaprivano il caso con nuove prove, nuovi protagonisti, nuove morbosità. Tutti i canali concentrati su Garlasco, il resto della programmazione prevedeva solo qualche poliziesco. Ed ecco sfilare nelle interviste i magistrati di ieri, ormai in pensione, che provano a spiegare i perché di quella condanna. Ecco gli esperti del Ris che sostengono che le prove erano schiaccianti, certo ma, nel frattempo, la scienza è andata avanti ed oggi, magari, è possibile esaminare anche quello che ieri sembrava impossibile.

Ecco criminologhe vecchie e nuove che sostengono le loro ragioni, che spiegano perché il caso va riaperto in tutta fretta. E, attorno, l’Italia che si interroga, che prova a capire da che parte sta la verità, mentre gli anni passano ed il colpevole resta un miraggio. E Garlasco che si è trasformata in un grande Barnum dove mille curiosi la domenica vanno a vedere la villa del delitto, le strade al centro della tragedia e il Sindaco prova a barricare tutto per evitare che la frenesia di un omicidio possa sconvolgere ancor più la vita di un piccolo paese di provincia.

Povera Italia, costantemente incapace di raggiungere una qualsiasi verità. Una Nazione che, dopo 50 anni, condanna ancora qualcuno per l’attentato di Piazza della Loggia a Brescia mentre molti dei testimoni di allora, in questi anni, hanno lasciato questa vita terrena, inseguendo inutilmente un qualsiasi scampolo di giustizia. Fari di luce sui delitti e sulle pene, sapendo che ogni prova, a qualsiasi livello, potrebbe essere rivalutata a distanza di anni, cambiando le carte in tavola, sviluppando un finale inatteso, come nei migliori noir italiani.

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